Risultati della ricerca nelle immagini - "uv" |

42-CuvierC-AMI_EAE3_002085_L,1.jpgCuvier "C"54 visiteCaption ESA originale:"This high-resolution image, taken by the Advanced Moon Imaging Experiment (AMIE) on board ESA’s SMART-1 spacecraft, shows the young crater ‘Cuvier C’ on the Moon.
AMIE obtained this sequence on 18 March 2006 from a distance of 591 Km from the surface, with a ground resolution of 53 mt per pixel. The imaged area is centred at a Latitude of 50,1º South and a Longitude of 11,2º East, with a field of view of 27 Km. The North is on the right of the image.
Cuvier "C", a crater about 10 Km across, is visible in the lower right part of the image. Cuvier "C" is located at the edge of the larger old crater Cuvier, a crater 77 Km in diameter. The upper left quadrant of the image contains the smooth floor of Cuvier, only one fourth of which is visible in this image".
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Chasmas-Juventae_Chasma-h0243_0000_nd3.jpgJuventae Chasma (Natural Colors, Tri-Chromatic Version - credits for the additional process. and color.: Dr Paolo C. Fienga - Lunexit Team)98 visitenessun commentoMareKromium
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Craters-Inuvik_Crater.jpgInuvik Crater and its "hidden" (but still visible) "Frozen Lake" (Natural Colors; credits for the additional process. and color.: Dr Paolo C. Fienga - Lunar Explorer Italia)53 visiteNota: potremmo anche sbagliarci ma la nostra netta sensazione, maturata dopo aver ripulito, ingrandito, colorizzato ed analizzato questo splendido frame è che, al di sotto delle "dune fangose" che si stanno spingendo (la NASA usa l'espressione "migrando") al di fuori del Cratere Inuvik ed in direzione delle Grandi Pianure Nordiche, vi sia un altro "frozen lake", del tutto analogo a quello (ormai "famoso") di Vastitas Borealis e già ripreso dalle Sonde Mars Express (ESA), MGS e Mars Odyssey (NASA).
Se la nostra congettura si rivelasse corretta, allora dovremmo anche supporre che le "dune fangose" potrebbero NON ESSERE (quantomeno non sempre) il residuo del ritrarsi delle acque presenti sul fondo dei crateri, bensì un qualcosa di esterno (forse delle polveri) che, ad acque in via di congelamento o già parzialmente congelate, si è "depositato" su di esse.
In piena onestà dobbiamo tuttavia sottolineare ancora una volta che la particolare forma e tessitura delle "dune fangose" a noi NON PARE un semplice portato di azioni esclusivamente eoliche. Al riguardo, non ci sentiamo di escludere che la forma delle dune sia una conseguenza del miscelarsi delle polveri che le formano con acque in via di congelamento, ma ancora non del tutto congelate (il che significa che, prima di rapprendersi definitivamente, le polveri potrebbero essersi confuse con gli strati d'acqua più superficiali per poi prendere la forma del "moto ondoso" che, forse, le caratterizzava).MareKromium
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Craters-Trouvelot_Crater-PIA16641-PCF-LXTT-IPF.jpgThe Dunefield inside Trouvelot Crater (Absolute Natural Colors; credits for the additional process. and color.: Dr Paolo C. Fienga/Lunar Explorer Italia/Italian Planetary Foundation)66 visiteOrbit Number: 47874
Latitude (centered): 16,1118° North
Longitude (East): 346,733°
Instrument: VIS
Captured: September, 29th, 2012MareKromium
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Dunes-Juventae_Chasma-PIA13218.jpgDunes in Juventae Chasma (Natural Colors; credits for the additional process. and color.: Dr Paolo C. Fienga - Lunexit Team)54 visitenessun commentoMareKromium
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Dunes-Juventae_Chasma-PIA13884-PCF-LXTT.jpgDunes of Juventae Chasma (Absolute Natural Colors; credits for the additional process. and color.: Dr Paolo C. Fienga - Lunexit Team)189 visitenessun commentoMareKromium
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ESP_011894_1455_RED_abrowse.jpgAlluvial Features in Hellas Planitia (Natural Colors; credits: Lunar Explorer Italia)54 visitenessun commentoMareKromium
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ESP_014159_1670_RED_abrowse-02.jpg"Worm-like" Surface Feature in the Southern Highlands (EDM n. 2 - False Colors; credits: Dr G. Barca)67 visiteRingraziando gli Amici di Lunexit per gli interessanti commenti, dobbiamo precisare (onde evitare l'insorgere di spiacevoli malintesi) che, a nostro parere, questa Surface Feature non possiede nulla di "Biogenico".
Si tratta, sempre a nostro modo di vedere, del letto asciutto di un antichissimo torrente (o forse anche un laghetto, le cui acque erano comunque soggette a deboli correnti).
L'apparenza - da svariate centinaia di Km di altezza - è quella di un grosso "vermone", ma la sostanza ci dice che siamo davanti ad un antico rilievo di presumibili origini fluviali, sinuoso e (ovviamente) prosciugato, sul quale si elevano delle bizzarre (e sempre affascinanti) "ripples".
Relativamente a queste ripples, da notare la loro albedo (elevata) e la loro forma a "scafo", la cui origne, con ogni probabilità, può essere fatta risalire all'azione congiunta di correnti d'aria persistenti e periodicamente contrapposte.
La loro consistenza, a nostro parere, dovrebbe rendere queste ripples simili in tutto e per tutto a quei rilievi rocciosi - ma fragili - che prendono il nome di "yardangs".MareKromium
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ESP_014378_1755_RED_abrowse.jpgLayered Mound in Juventae Chasma (Natural Colors; credits: Lunexit)83 visitenessun commentoMareKromium
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ESP_019191_1750_RED_abrowse.jpgFeatures of Juventae Chasma (Absolute Natural Colors; credits for the additional process. and color.: Dr Paolo C. Fienga - Lunexit Team)88 visitenessun commentoMareKromium
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ESP_020470_1755_RED_abrowse.jpgLayered Mound in Juventae Chasma (Natural Colors; credits for the additional process. and color.: Dr Paolo C. Fienga - Lunexit Team)204 visitenessun commentoMareKromium
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ESP_020956_1955_RED_abrowse-PCF-LXTT.jpgYardangs inside Trouvelot Crater (Natural Colors; credits for the additional process. and color.: Dr Paolo C. Fienga - Lunexit Team)587 visitenessun commentoMareKromium
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