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APOLLO 16 AS 16 106-17410 HR-1.jpgAS 16-106-17410 - In the eternal shadows... (1) - HR118 visiteOriginal caption:"168:30:35 MT. Charlie took this picture into the permanently shadowed area under Shadow Rock.
An enhanced version (guardate il prossimo frame) shows some small detail, hiding in the deep shadow".
Scan courtesy NASA Johnson.
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APOLLO 16 AS 16 106-17410 I-Hen.jpgAS 16-106-17410 - In the eternal shadows... (2) - HR100 visitenessun commento
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APOLLO 16 AS 16 106-17411 HR-1.jpgAS 16-106-17411 - In the eternal shadows... (3) - HR107 visitestereo-pair di 17410
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APOLLO 16 AS 16 106-17411 I-Hen.jpgAS 16-106-17411 - In the eternal shadows... (4) - HR113 visiteVersione a contrasti esaltati ("enhanced") del frame precedente. Purtroppo, nonostante gli sforzi, non riusciamo a vedere molto di quello che si cela al di sotto di Shadow Rock, ma le forme che cogliamo e che giacciono nella penombra ci fanno istintivamente venire in mente una roccia di origine ignea, ma dai profili smussati.
Così smussati ed addolciti da renderla, nel suo genere, se non unica, quantomeno molto rara.
Non si colgono, neppure operando notevoli ingrandimenti, riflessi indicativi della presenza, nel suo tessuto, di microcristalli - come quelli che riscontriamo nei graniti -; in compenso si vedono una serie di curiosi rigonfiamenti ed increspature i/le quali fanno pensare all'azione di agenti diversi ed ulteriori sia alle alte temperature (e dunque, se questa roccia è una varietà di basalto, essa dovrebbe aver subìto, nelle ere, un intenso e prolungato "weathering"), sia al gelo estremo della notte lunare.
Conclusioni (perdonateci, ma) non è possibile trarne; tuttavia, sul fatto che Shadow Rock, prima di giacere là dove adesso la vediamo (e dove pensiamo giaccia tutt'ora), si trovasse in un ambiente geologicamente (e forse non solo geologicamente...) "vivo", a noi non sembra un'eventualità da gettare via aprioristicamente e con leggerezza...
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APOLLO 16 AS 16 106-17412 HR-1.jpgAS 16-106-17412 - In the eternal shadows... (5) - HR111 visiteDettaglio di chiusura su quanto giace nell'ombra perpetua, come dice la NASA - immaginificamente - a commento di queste immagini.
Shadow Rock è un macigno, nella sua struttura e complessità, del tutto anomalo; che cosa gli Astronauti stessero cercando (ammesso che stessero cercando qualcosa di preciso) e, soprattutto, che cosa abbiano trovato (ammesso che abbiano trovato qualcosa...), sono quesiti ai quali non è possibile dare - ad oggi - alcuna risposta.
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MaunderCrater.jpgMaunder Crater (Natural Colors + MULTISPECTRUM; credits: ESA & Lunexit)69 visiteThe above image shows the striking Maunder crater lying at approx. 50° South Lat. and 2° East Long., in the Noachis Terra Region on Mars.
The High Resolution Stereo Camera (HRSC) on ESA’s Mars Express orbiter took pictures of the Noachis Terra Region during orbits 2412 and 2467 on 29 November and 14 December 2005, respectively, with a ground resolution of approx. 15 mt/pixel.
The Sun illuminates the scene from the North-East (top left in the image).
Maunder crater, named after the British Astronomer Edward W. Maunder, is located halfway between Argyre Planitia and Hellas Planitia on the Southern Highlands of Mars.
With a diameter of 90 Km and a depth of barely 900 mt, the Crater is not one of the largest impact craters on Mars at present, but it used to be much deeper. It has since been filled partially with large amounts of material.MareKromium
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SOL787-2F196230412EFFAQA9P1201R0M1.jpgUnderground salt&carbonate deposits? (1) - Sol 78753 visiteUna nuovissima serie di frames che, oltre a dimostrare l'esistenza di un qualche problema reale con una (o più di una?) delle ruote di Spirit, ci mostra anche l'incredibile lucentezza del terreno che giace poco al di sotto delle polveri rosse ed arancioni che coprono la Regione di Gusev Crater.
Di che cosa si tratta? Forse di "sale", come la NASA ipotizza da un pò? Può darsi. Una sola cosa è certa: di qualsiasi minerale si tratti, la sua dislocazione - al di sotto della superficie - non sembra essere nè costante, nè regolare, ma articolata in "depositi".
Che cosa stiamo guardando? Forse residui di acqua fortemente salata che giace poco al di sotto del Datum (Altitudine Zero) di Marte e che, magari saltuariamente, affiora? C'é "acqua" sotto la Superficie di Marte? Salata? Dolce? Riteniamo salata. Ma "corrente", almeno in alcuni periodi dell'Anno Marziano. Ed ospiterebbe, se ci fossero, "Forme Vitali Indigene"? Forse si. O forse le ha ospitate. Forse le ospita ancora oggi. Forse Marte é realmente pieno di acqua (salata o non conta poco, non abbiamo dati) e basterebbe "scavare" un pò per trovarla. E forse per trovare anche tante altre "cose"...
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SOL787-2N196232393EFFAQAEP1908R0M1.jpgUnderground salt&carbonate deposits? (2) - Sol 787142 visiteCaption originale:"Right NavCam Non-linearized Full frame EDR acquired on Sol 787 of Spirit's mission to Gusev Crater at approximately 12:43:45 MLT".
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SOL787-2N196232587EFFAQAEP1910L0M1.jpgUnderground salt&carbonate deposits? (3) - Sol 78790 visiteCaption NASA originale:"Left NavCam Non-linearized Full frame EDR acquired on Sol 787 of Spirit's mission to Gusev Crater at approximately 12:46:54 MLT".
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SOL787-2N196232790EFFAQAEP1911L0M1.jpgUnderground salt&carbonate deposits? (4) - Sol 78757 visiteUn frame davvero splendido che ci mostra NON solo l'incredibile quantità di polveri luccicanti (sali, solfati e carbonati vari?) che si nasconde solo pochi centimetri al di sotto della superficie, ma anche la straordinaria facilità con cui Spirit "scava" queste enormi - a dir poco... - trincee.
Ciò premesso, al di là del "che cosa sia" il materiale portato alla luce, non possiamo non sottolineare, ancora una volta, che un suolo realmente ghiacciato quale dovrebbe essere - NASA dixit! - quello di Marte, non si lascerebbe intaccare e scavare così facilmente e profondamente, non credete? Per cui: qual'è la REALE TEMPERATURA SUPERFICIALE di Marte?
Caption originale:"Left NavCam Non-linearized Full frame EDR acquired on Sol 787 of Spirit's mission to Gusev Crater at approximately 12:50:12 MLT".
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SOL787-PIA08012.jpgSalt and Sufates? - Sol 78753 visiteWhile driving eastward toward the northwestern flank of McCool Hill, the wheels of NASA's MER Spirit churned up the largest amount of bright soil discovered so far in the mission. This image from Spirit's NavCam, taken on the Rover's 787th Sol of exploration (March 21, 2006), shows the strikingly light tone and large extent of the deposit. A few days earlier, Spirit's wheels unearthed a small patch of light-toned material informally named Tyrone. In images from Spirit's PanCam, Tyrone strongly resembled both Arad and Paso Robles, such as 2 patches of light-toned soils discovered earlier in the mission. Spirit found Paso Robles in 2005 while climbing Cumberland Ridge, on the western slope of Husband Hill. In early January 2006, Sptirit discovered Arad on the basin floor just south of Husband Hill. Spirit's instruments confirmed that those soils had a salty chemistry dominated by iron-bearing sulfates. Spirit's miniature thermal emission spectrometer is analyzing this most recent discovery, and researchers will compare it with those other deposits.
These discoveries indicate that light-toned soil deposits might be widely distributed on the flanks and valley floors of the "Columbia Hills" region in Gusev Crater on Mars. The salts may record the past presence of water, as they are easily mobilized and concentrated in liquid solution.
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SOL788-2F196323714EFFAQB6P1209R0M1.jpgSalty trench - Sol 78853 visiteUn'immagine eloquente: poco al di sotto della superficie (riteniamo) rosso-arancione di questa zona di Gusev Crater, una sorta di polvere bianca e luccicante - micro-cristalli? - emerge in grandi depositi: la NASA dice che si tratta di "sale e solfati". Forse.
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