Risultati della ricerca nelle immagini - "rim," |

006.jpgSpace Heat-Shields - The "Real Edge" of Bonneville and the "Anomaly"180 visite6 - L'INFORTUNIO
In ambedue le ipotesi menzionate in precedenza, la NASA avrebbe mentito ed il Cratere Bonneville non sarebbe quella "anonima depressione" che si vorrebbe far credere - un dato, per altro, piuttosto evidente dalle foto orbitali MGS.
Anche il complotto più efficiente può presentare delle falle (anche una semplice segretaria che, per errore, diffonde come wallpaper per screensaver un’immagine dell’area su cui dovrebbe stare il presunto Heat-Shield e di cui qui potete vedere un dettaglio).
Dall’angolazione si vede che l’immagine è stata ripresa tra il Sol 65 ed il Sol 68 e, al posto dello Scudo, c’è una formazione (rocciosa?!?) più piccola - circa 1 metro al di sotto dell’orlo del Cratere - che sembra essere "emersa" dalle sabbie (diremmo una sorta di "outcrop").
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007.jpgSpace Heat-Shields - The "Anomaly"181 visiteMa, dato che non c’è limite al peggio, questo secondo elemento che non quadra è avvalorato da un'ulteriore immagine 3D, sempre relativa alla stessa locazione. A distanza di pochi giorni (Sol 74) la “formazione” appare cresciuta in dimensioni e complessità, continuando però a non assomigliare neanche lontanamente al nostro "rottame spaziale" (cioè lo "Scudo Termico").
Da notare anche gli sferoidi chiari, sulla Dx dell’oggetto, che nella foto originale non potete vedere poichè coperti con lastre di pietra disegnate ad hoc (usando lo stesso procedimento impiegato per creare il finto "Heat-Shield").
La “crescita” dell’oggetto ci suggerisce una sua possibile origine organica in quanto esso, oltre a fuoriuscire dal terreno, si pare circondare di anelli particellari luminosi perpendicolari al suolo (con conseguente 'spazzolamento' discoidale a terra), forse causati da una sorta di fotosintesi eccitonica - o fenomeno analogo - apparentemente innescato dall'appendice tubolare anteriore semi-annegata nel terreno.
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008.jpgSpace Heat-Shields - The "Anomaly" (detail mgnf)156 visiteNoi non pretendiamo, ovviamente, che ci crediate sulla parola: per Vostra opportuna informazione, quindi, Vi segnaliamo che gli originali delle immagini in questione sono reperibili al seguente indirizzo:
http://www.lyle.org/mars/imagery/2N132943059EFF2100P1845L0M1.JPG.html
http://www.lyle.org/mars/imagery/2N132943059EFF2100P1845R0M1.JPG.html
Verificate Voi stessi!
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009.jpgSpace Heat-Shields - The "Anomaly"...according to NASA!165 visite7 - IL METODO
L'Heat-Shield, dunque (ed a nostro parere), è stato "sovrapposto", nelle varie foto all’oggetto originale che si trovava sul bordo di Bonneville.
Ma da dove proviene la tecnologia che consente fotomontaggi così verosimili?
La risposta ci arriva da...Pathfinder. Nel corso di quella missione (1997) vennero messi a punto dei meccanismi operazionali - destinati alla navigazione automatica - i quali consentivano l’acquisizione in tempo reale delle coordinate spaziali relative agli spostamenti del robottino Sojourner.
Successivi sviluppi portarono, nel 1999, all’affinamento di vari protocolli operativi, testati poi con successo in Arizona nel 2002.
Attualmente le fotocamere dei Mars Rovers, dunque, acquisiscono in pochi secondi le coordinate tridimensionali dell’area fotografata (riconvertendole in dati DEM) e consentendo ai Tecnici del Controllo Missione una riproduzione virtuale (dell'area da essi ripresa) talmente PERFETTA da risultare - di fatto - indistinguibile rispetto all'ORIGINALE.
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010.jpgSpace Heat-Shields - The "Truth"166 visiteOra il fatto (grave) è che questa "riproduzione" della realtà può facilmente essere modificata (a volte spianando ed uniformando, a volte asportando ed aggiungendo e chi più ne ha, più ne aggiunga...) e renderizzata, fornendo in tal modo al Pubblico l’immagine di Marte che si vuole (magari "desertica e rassicurante", come le certezze che ci dà la nostra - intoccabile - Scienza Convenzionale esigono).
Il tutto, naturalmente, a condizione di non commettere sciocchezze....
Per comprendere meglio il funzionamento del sistema, potete osservare quella perforazione a “8” che avevo citato (N. 2) riguardo all’immagine MGS-3D del Cratere Bonneville.
Quanto vedete in quest'ultimo frame, secondo la NASA, sarebbe quello che vedreste di quella "formazione" se Vi trovaste sulla superficie del Pianeta.
E' ovvio che confrontando la "pianta" con questo "prospetto" potrebbe venirvi il legittimo dubbio che qualcuno stia cercando di nascondervi qualcosa...
E, forse, avreste ragione!
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Flash-PIA02108.jpgFlash!!!103 visiteThis image shows a flash produced in a laboratory by a high-velocity bead slamming into dust. Though the flash itself can't be resolved, its brilliant effects can be seen in this three-second time exposure. Scientists say that the collision between Deep Impact's Impactor and comet Tempel 1 may produce a similar flash.
This flash occurred when a quarter-inch sphere smashed into powdered dust at a speed of 6,4 Km-per-second (about 4 miles-per-second).
Even though the actual flash lasted less than 50 millionths of a second, the camera recorded the hot debris in the impact crater (center) and the streaking ejecta.
This experiment was performed at NASA's Ames Research Center, Moffett Field, Ca.
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OPP-SOL1233-1N237644676ESF85W0P1569L0M1.jpgVictoria's Rim with Early Morning Fog - Sol 123373 visitenessun commentoMareKromium
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OPP-SOL697-1N190078812EFF64KCP1938R0M1~0.jpgManMade and MarsMade - Sol 69753 visiteOriginal caption:"Right Nav-Cam Non-linearized Full frame EDR acquired on Sol 697 of Opportunity's mission to Meridiani Planum at approximately 16:41:36 MLT".
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OPP-SOL707-1F190952287EFF64KIP1212R0M1.jpgOutcrops Panorama (1) - Sol 70753 visitenessun commento
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OPP-SOL707-1F190953090EFF64KSP1214L0M1.jpgOutcrops Panorama (2) - Sol 70753 visitenessun commento
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OPP-SOL725-1N192547281EFF64LOP1600R0M1.jpgErebus Outcrop's overlook - Sol 72554 visitenessun commento
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OPP-SOL727-PIA02186-2.jpgRoosevelt is on Mars (2) - Sol 72753 visiteDifficile commentare la costruzione NASA in ordine alla possibile origine di "Roosevelt" senza passare per quelli che non sono mai d'accordo con quanto supposto dalla Scienza Convenzionale e dunque ci asteniamo. L'unico punto su cui desideriamo ancora sollecitarVi è nel (solito) "Rasoio di Okkam": la NASA, a prescindersi dal tipo di fenomeno investigato, dai dati ad esso riferibili e, last but not least, dalla loro intrinseca bontà ed affidabilità, opta SEMPRE - a nostro parere - per le spiegazioni più contorte, complesse ed articolate. Sempre.
Forse hanno ragione loro o forse, a furia di regionare in termini ultra-scientifici e razionali, i nostri Amici hanno perso completamente di vista la "semplicità" che di regola informa la Natura.
Ora giudicate Voi...
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