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APOLLO_15_AS_15-85-11447_HR-2.jpgAS 15-85-11447 - Hill 305 and Station 2 Boulder (2)55 visiteGrazie al Dr Gianluigi Barca, che ha rapidamente rintracciato la versione originale e non compressa di questo interessantissimo frame, possiamo ora svolgere qualche nuova considerazione, così come suggeritoci dal nostro Amico "Ufologo". Allora: il boulder che vediamo è, molto probabilmente, un ejecta-boulder - anche se la NASA non si è sbilanciata al riguardo. Il fatto che non sia visibile una depressione al di sotto di esso è, effettivamente, un dato curioso, ma non impossibile da spiegare. Voi sapete che la profondità dei crateri secondari, formati proprio dagli ejecta-boulders, è già di per se stessa inferiore (MOLTO inferiore!) alla profondità dei crateri primari. Questo perchè la velocità di impatto di un ejecta-boulder sulla superficie di un Corpo Celeste è di gran lunga inferiore alla velocità di impatto di un bolide che arriva dallo Spazio; ma non solo: occorre considerare anche dati quali le dimensioni e la massa dell'ejecta-boulder in rapporto alla tessitura, consistenza e resistenza del terreno su cui va ad impattare. E che dire poi del tempo intercorso fra impatto dell'ejecta-boulder ed individuazione di quest'ultimo? Quanto più i crateri (sìano essi primari o secondari) sono antichi, tanto più i loro bordi (rim) tendono a cancellarsi (ad essere ricoperti o a franare), ora in ragione dell'azione di agenti atmosferici e geologici (come accade su Marte e come, forse, in un tempo remoto accadeva sulla Luna stessa), ora a causa di fenomeni di gravity-wasting. E così via.
I fattori considerabili sono tanti, ma già questi sono sufficienti per azzardare un'ipotesi: l'ejecta-boulder che vediamo in questo extra-detail mgnf "sembra" posato al suolo e non "precipitato" al suolo perchè:
1) l'ejecta-boulder ha dimensioni modestissime e la velocità di impatto era presumibilmente bassa;
2) la resistenza del suolo era alta e, comunque, l'urto è stato - sostanzialmente - elastico (e cioè l'ejecta-boulder NON si è frantumato ed il suolo ha "assorbito" l'urto senza cedere);
3) l'evento che ha portato l'ejecta-boulder là dove lo vediamo adesso, è un evento antichissimo (forse qualche milione di anni): un tempo tale per cui quelli che potevano essere i minuscoli "rim" di un mini-cratere secondario (ammesso che cratere e rim esistessero in origine) si sono ridotti in polvere.
E' un'ipotesi, certo, ed è altrettanto certo che sia discutibile. Ma è un'ipotesi razionale e, tutto sommato, credibile.
Alle ipotesi esotiche (che pure ci piacciono, molto spesso), in qualità di Ricercatori Professionisti, noi possiamo e dobbiamo arrivare SOLO da aver escluso/rigettato tutte quelle ipotesi non-esotiche che possono essere impiegate per interpretare una qualsiasi fenomenologia.
Insomma, il mix lo conoscete: razionalità e pragmatismo, ma occhi aperti. Sempre.
Grazie al Dr Barca per il prezioso supporto ed all'Amico Ufologo per lo spunto che ci ha fornito!MareKromium
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as16-107-17579.JPGAS 16-107-17579 - After the sampling...53 visite148:18:45 MT - In this "after" photograph of the sample John Young chipped off the tipped boulder, Charlie Duke is pointing to the place from which John removed the chip.
MareKromium
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