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Risultati della ricerca nelle immagini - "b" |

0-AS17-Metric-FNB2444.jpgElements of Exo-Geology: Notion and Definition57 visiteL'Eso-Geologia (detta anche Geologia Planetaria, o Astrogeologia) è la Disciplina che studia la Geologia dei Corpi Celesti extra-terrestri: i Pianeti del Sistema Solare e le loro lune, gli Asteroidi, le Comete e, quando è possibile, i Meteoriti.
Fu il grande Dr Eugene Shoemaker ad introdurre questa Disciplina nel Servizio Geologico degli Stati Uniti (USGS) e fu grazie a lui che vennero apportati dei numerosi (e validi) contributi allo studio dei crateri di impatto (Terrestri ed extra-terrestri), della Luna e di alcuni Asteroidi e Comete.
L'Eso-Geologia, nella sua veste operativa, utilizza le Tecniche della Geomorfologia e, in particolare, del Telerilevamento per studiare e caratterizzare la superficie dei Corpi Celesti.
Lo studio - prevalentemente teorico - dei loro strati più interni è invece basato su metodi Fisici o Astronomici (anche se oggi, grazie alle nuove tecnologie che sono a disposizione, è già possibile studiare la struttura e la composizione degli strati interni di alcuni Corpi Celesti - pensate, ad esempio, al Lavoro svolto per Marte dal Radar "MARSIS" il quale si trova a bordo della Sonda ESA "Mars Express").
Ciò premesso, diciamo che a cominciare da oggi, 10 Luglio 2008, agendo nel quadro delle attività Divulgative ed Istituzionali proprie dell'Associazione Lunar Explorer Italia, abbiamo deciso che proveremo - avvalendoci del prezioso contributo del nostro Socio ed Amico, il Dr Gualtiero La Fratta (Geologo) - a darVi qualche Elemento Tecnico Essenziale relativo a questa affascinante Disciplina il quale, auspicabilmente, possa permettere a coloro che ci leggono di apprendere qualcosa in più circa la Natura e la Struttura, esterna ed interna, dei Mondi che, da anni, cerchiamo di esplorare "a tavolino".
Buon Viaggio, quindi, e Grazie a TUTTI per l'essere ancora con noi!MareKromium
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00-A-Mars_Global_Surveyor.jpgMars Global Surveyor62 visiteMars Global Surveyor was launched in 1996 on a mission designed to study Mars from orbit for two years. It accomplished many important discoveries during nine years in orbit. On Nov. 2, 2006, the spacecraft transmitted information that one of its arrays (---> pannelli) was not pivoting (--> ruotando) as commanded.
Loss of signal from the MGS Orbiter began on the following orbit.
Mars Global Surveyor has operated longer at Mars than any other spacecraft in history and for more than four times as long as the prime mission originally planned.
NASA has recently formed an internal review board to look more in-depth into why NASA's Mars Global Surveyor went silent in November 2006 and recommend any processes or procedures that could increase safety for other spacecraft.
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00-Aristarchus Crater-2005-29-a-full_jpg.jpg01 - Aristarchus Crater (and Plateau)114 visiteThe HST Advanced Camera for Surveys snapped this close-up view of the Aristarchus crater on Aug. 21, 2005. The crater is 26 miles (about 42 Km) in diameter and approx. 2 miles (such as about 3,2 Km) in depth and sits at the South-Western edge of the Aristarchus Plateau. The Plateau is well known for its rich array of geologic features, including a dense concentration of volcanic rilles (such as river and valley-like landforms that resulted from the collapse of lava tubes) and source vents.
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00-LRO-0001.jpgLiftoff...To the Moon!54 visitenessun commentoMareKromium
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00-LRO-0002.jpgLiftoff...To the Moon!54 visitenessun commentoMareKromium
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00-MRO-front-view_br~0.jpgHere is the "Mars Reconnaisance Orbiter"106 visiteThis artist's concept of the Mars Reconnaissance Orbiter features the spacecraft's main bus facing down, toward the red planet. The large silver circular feature above the spacecraft bus is the high-gain antenna, the spacecraft's main means of communicating with both Earth and other spacecraft. The long, thin pole behind the bus is the SHARAD antenna. Seeking liquid or frozen water, SHARAD will probe the subsurface using radar waves at a 15-25 MHz frequency band, "seeing" in the first few hundreds of feet (up to 1 kilometer) of Mars' crust. The large instrument (covered in black thermal blanketing) in the center is the HiRISE camera. This powerful camera will provide the highest-resolution images from orbit to date.
The other easily visible instruments are: the Electra telecommunications package which is the gold-colored instrument directly left of the HiRISE camera. It will act as a communications relay and navigation aid for Mars spacecraft. To the right of the HiRISE camera is the Context Imager (CTX).
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00-Mars.jpgMars, from "Mars 3": the Red Planet! (1)102 visiteL'idea di offrire ai nostri Amici Lettori una carrellata di immagini che mostrassero, in maniera adeguata, gli incredibili - anche se passati, in larghissima misura, sotto silenzio - successi del Programma Spaziale Sovietico, era già nelle nostre intenzioni da parecchio tempo.
Con oggi (2 Febbraio 2006) iniziamo a vedere qualcosa che, sebbene faccia ormai parte della Storia e non più dell'attualità, non potrà non stupire, sorprendere e meravigliare: l'Agenzia Spaziale Sovietica, sin dai primi Anni '60, era già estremamente evoluta (ben più della NASA), ma una impressionante serie di rovesci (alcuni dei quali così assurdi da far pensare al sabotaggio più che alla sfortuna...), unita ad una propaganda rivolta al "silenzio" e non alla "pubblicizzazione", la portarono a recitare, negli anni a venire, un mero ruolo di comprimaria nell'Avventura Spaziale.
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00-The Moon from HST.jpg00 - The Moon through the "Eyes" of the Hubble Space Telescope105 visite
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00-VictoriafromMRO.jpgVictoria Crater, from MRO (natural colors)192 visiteQuesto (spettacolare) frame lo potete trovare, in "Approximate True Colors", anche sui Siti NASA dedicati alle Missioni Mars Reconnaissance Orbiter, Opportunity e sul NASA Planetary Photojournal.
Noi, dopo aver valutato le immagini a colori della Regione di Meridiani (sia ottenute dal suolo, sia orbitali), abbiamo concluso che questo frame è stato elaborato non solo in falsi colori, ma "a tavolino", usando un Programma tipo "Paint" o "Photoshop".
Ciò premesso, abbiamo prima decolorizzato il frame NASA Originale e quindi lo abbiamo raffinato e ricolorizzato usando un nostro modestissimo software.
Risultato (che potrete verificare Voi stessi avendo solo un pizzico di pazienza e quindi ponendo a confronto il frame "NASA Originale" con questo): la densità cromatica del frame elaborato da noi è finalmente omogenea (con colori credibili e congrui rispetto ai colori visibili "dal suolo") ed il frame, qualora sottoposto a stretching, non si sgrana (come invece accade al frame NASA Originale).
Attenzione: noi non stiamo dicendo che "siamo più bravi" della NASA! Stiamo solo dicendo che la NASA, per motivi che preferiamo non commentare, "pasticcia" il suo stesso lavoro.
Pensateci sopra...MareKromium
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000-Mars-1909.jpgMars, in the AD 190986 visiteCari Amici,
abbiamo affrontato, per quasi sette anni, il tema "Marte" da svariati angoli visuali.
Lo abbiamo osservato da Terra, dall'orbita terrestre (via Hubble), da svariati Orbiter e dalla Superficie.
Lo abbiamo analizzato, nei limiti dati dalle nostre capacità, competenze e mezzi, in mille modi diversi, ottenendo decine di migliaia di informazioni.
Spesso, tutte queste informazioni si sono rivelate intrinsecamente incongrue, e non solo a causa della nostra "limitatezza" (nel senso "umano" del termine), ma anche in ragione del fatto per cui le nostre "Fonti" (NASA ed ESA, su tutte), spesso e volentieri, hanno confuso i dati.
C'è chi ha parlato e parla di vera e propria manipolazione, chi di diversità determinate dalla tecnologia adottata o da altri fattori esterni e chi, infine, ritiene che la confusione sia solo nelle teste e negli occhi di coloro che, questi dati, si sono trovati a vederli ed esaminarli.
Ora non è questa la sede per stabilire chi abbia ragione e chi torto (probabilmente nessuno, oggi, può essere certo di aver ragione, così come nessuno, in Valore Assoluto, può definirsi sicuramente in torto).
E allora? Come uscire da questo paradosso?
Ci sono due modi, a mio parere: il primo consiste nell'andare in loco e verificare di persona.
Si, certo, sarebbe bellissimo ma...non si può. Non ancora almeno...
Il secondo modo, allora, è quello di iniziare a storicizzare i dati disponibili e quindi contestualizzarli.
In altre parole: bisogna collocare i dati nel Tempo. E cosa c'è di meglio, per far questo, se non l'andare a prendere (a proposito: Grazie di Cuore al nostro Dr Gianluigi Barca!) immagini e disegni vecchi di oltre un secolo, e quindi METTERLI IN RELAZIONE ai dati di cui disponiamo oggi?
Com'era Marte un secolo fa? Da un punto di vista Astronomico e Geologico, la domanda parrebbe alquanto stupidotta: Marte, un secolo fa, era IDENTICO (al 99,9999999...%) al Marte che vediamo oggi.
Si.
Se poi usiamo la Scala Cosmica, la domanda diventa addirittura priva di senso.
Ma noi siamo Uomini. Siamo Esseri Umani. E la Scala che dobbiamo impiegare, a volte, per provare, se non altro, a comprendere quelle che io amo chiamare Fenomenologie Trascendenti, deve essere la Scala Umana.
E nella Scala Umana, cari Amici, un secolo (o poco più) è TANTISSIMO TEMPO. E nel Tempo, specie quando è tantissimo (appunto!), le cose, ai nostri occhi e per i nostri occhi e le nostre menti, cambiano.
Cambiano in maniera eclatante.
Questo Viaggio attraverso il Marte Storico è un nuovo e piccolo contributo alla Causa della Comprensione.
E la Comprensione, si sa, non poggia (soltanto) su quello che ci viene insegnato a scuola, ma anche sulla nostra esperienza, ora diretta ed ora mediata. Sull'esperienza che acquisiamo vivendo e condividendo il Sapere.
Forse anche sulla nostra Coscienza.
Non è facile comprendere, lo so, ma è dovere dell'Uomo provare a farlo. E per arrivare su quella che è la Cima della Montagna (una montagna che è la stessa per tutti, ma la cui altezza varia da uomo a uomo) non servono nè le Professioni di Fede, nè i Diplomi di Laurea, nè i quieti silenzi e neppure le grida disarticolate.
Io non conosco la "ricetta" per giungere al Sapere Perfetto, ma posseggo un Metodo. Ed il mio contributo alla Ricerca del Sapere sta nell'offrire a Voi, Lettori, quel Metodo.
Ricerca dei Dati disponibili, Storicizzazione e Contestualizzazione, definizione di una Visione Globale ed Analisi della medesima.
Il risultato finale, per quale che sia, determina l'altezza della Montagna a cui prima facevo riferimento. E lo ripeto: la Montagna è la stessa per tutti, ma l'altezza a cui si colloca la sua Sommità varia da individuo ad individuo. C'è quindi, chi vedrà Orizzonti Lontani e chi, invece, vedrà solo altre montagne, più alte, o solamente alberi, o arbusti... O nulla del tutto.
L'importante però ed in fondo, come disse qualcuno, "non è la Destinazione, ma il Cammino".
Buon Viaggio! Dr Paolo C. Fienga - Lunar Explorer ItaliaMareKromium
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