Risultati della ricerca nelle immagini - "Victoria" |
00-VictoriafromMRO.jpgVictoria Crater, from MRO (natural colors)192 visiteQuesto (spettacolare) frame lo potete trovare, in "Approximate True Colors", anche sui Siti NASA dedicati alle Missioni Mars Reconnaissance Orbiter, Opportunity e sul NASA Planetary Photojournal.
Noi, dopo aver valutato le immagini a colori della Regione di Meridiani (sia ottenute dal suolo, sia orbitali), abbiamo concluso che questo frame è stato elaborato non solo in falsi colori, ma "a tavolino", usando un Programma tipo "Paint" o "Photoshop".
Ciò premesso, abbiamo prima decolorizzato il frame NASA Originale e quindi lo abbiamo raffinato e ricolorizzato usando un nostro modestissimo software.
Risultato (che potrete verificare Voi stessi avendo solo un pizzico di pazienza e quindi ponendo a confronto il frame "NASA Originale" con questo): la densità cromatica del frame elaborato da noi è finalmente omogenea (con colori credibili e congrui rispetto ai colori visibili "dal suolo") ed il frame, qualora sottoposto a stretching, non si sgrana (come invece accade al frame NASA Originale).
Attenzione: noi non stiamo dicendo che "siamo più bravi" della NASA! Stiamo solo dicendo che la NASA, per motivi che preferiamo non commentare, "pasticcia" il suo stesso lavoro.
Pensateci sopra...MareKromium
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000-OPP-SOL1095-MF-LXT.jpgVictoria's Capes - Sol 1095 (Hi-Def3-D - credits and Copyright: Dr M. Faccin and Lunar Explorer Italia)100 visiteUna "Nuova Visione" di Marte, Made by Lunexit: si tratta di frames processati tridimensionalmente, ma adottando una tecnica ed un processing totalmente innovativi.
Confrontate queste "Visioni di Marte" con i 3D "Standard" NASA e...Vedrete la differenza, e CHE differenza!
Questa tecnica di elaborazione delle immagini (sviluppata da Marco Faccin e Gianluigi Barca, sotto Copyright Lunar Explorer Italia) è il primo passo verso la creazione di frames tridimensionali a colori (non più il "solito" blu/verde e rosso) e ad altissima definizione. Frames che permetteranno a chiunque li guardi (ed anche a persone che hanno problemi di vista) di mettere - letteralmente - gli occhi ed il naso "all'interno del paesaggio ripreso".
Ed ora (e per il momento), indossate gli "occhialini" e...in un istante Vi ritroverete DENTRO e AD UN PASSO dal margine e dai Promontori di Victoria Crater!
MareKromium
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112-OPP-SOL1019-1P218649755EFF7700P2435L2M1~0.jpgAbsolute Victoria - Sol 1019 (Absolute Natural Colors; credits: Dr Paolo C. Fienga - Lunexit Team)54 visitenessun commentoMareKromium
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Craters-Victoria_Crater-PIA12167.jpgVictoria Crater (Natural Colors; credits: Lunexit)56 visiteThis image of Victoria Crater in the Meridiani Planum Region of Mars was taken by the High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) camera on NASA's Mars Reconnaissance Orbiter at more of a sideways angle than earlier orbital images of this feature.
The camera pointing was 22° East of straight down, yielding a view comparable to looking at the landscape out an airplane window. East is at the top. The most interesting exposures of geological strata are in the steep walls of the Crater, difficult to see from straight overhead.
Especially prominent in this oblique view is a bright band near the top of the Crater wall.
Earlier HiRISE images of Victoria Crater supported the exploration of this Crater by NASA's Opportunity Rover and contributed to joint scientific studies. Opportunity explored the Rim and interior of this 800-meter-wide (about 0,5-mile-wide) Crater from September 2006 through August 2008.
The Rover's on-site investigations indicated that the bright band near the top of the Crater wall was formed by diagenesis (chemical and physical changes in sediments after deposition). The bright band separates bedrock from the material displaced by the impact that dug the Crater.
This view is a cutout from a HiRISE exposure taken on July 18, 2009. Some of Opportunity's Tracks are still visible to the North of the Crater (left side of this cutout).
Full-frame images from this HiRISE observation, catalogued as ESP_013954_1780, are at http://hirise.lpl.arizona.edu/ESP_013954_1780.
The full-frame image is centered at 2,1° South Latitude and 354,5° East Longitude. It was taken at 2:31 p.m. Local Mars Time. The scene is illuminated from the West with the Sun about 49° above the Local Horizon (therefore the S.I.A. was about 41°).MareKromium
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ESP_013954_1780_RED_abrowse-00.jpgOpportunity near Victoria Crater (Natural - but slightly enhaced - Colors; credits: Lunexit)54 visitenessun commentoMareKromium
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ESP_013954_1780_RED_abrowse-00~0.jpgVictoria Crater (CTX Frame - Natural Colors; credits: Lunexit)54 visiteThis image has an interesting perspective because of the oblique viewing geometry. In addition, the Tracks left by the Opportunity Rover are visible just North of Victoria.MareKromium
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ESP_013954_1780_RED_abrowse-01.jpgOpportunity near Victoria Crater (by Dr M. Faccin)54 visitenessun commentoMareKromium
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ESP_013954_1780_RED_abrowse-02.jpgVictoria Crater (EDM - Natural Colors; credits: Lunexit)54 visiteVictoria Crater was explored by Opportunity Rover for more than a Mars year; HiRISE images have supported surface exploration and contributed to joint scientific studies.
HiRISE stereo data were used to measure slopes and help select safe paths for the intrepid Rover. The most interesting exposures of geologic strata are in the steep walls of the Crater, difficult to image from the overhead perspective of orbiting spacecraft like MRO. However, MRO can point to the sides, and did so in this case to get a better view of layers in the West-facing and sunlit slopes of the Crater.
Especially prominent is a bright band near the top of the Crater Wall, interpreted by some MER scientists as having formed by diagenesis (chemical and physical changes in sediments after deposition). This bright band separates the bedrock from the impact ejecta deposits of Victoria Crater.MareKromium
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ESP_013954_1780_RED_abrowse-03~0.jpgFading Rover-Tracks near Victoria Crater54 visiteIn this composite image, we show a close-up of the Rover Tracks, as well as 6 previous HiRISE views acquired since June 2007, shortly after Opportunity’s drive.
The span encompasses over a full Mars year, from Southern Spring to the following Summer. Both the Natural Color images at the top of each sequence and the False Color below show a progressive fading of the Tracks over time.
It seems that the Tracks were initially fairly red and then become bluer; this curious effect of color-change might have been due to the weight of the Rover which caused its wheels to push dark granules of rocks and dust into the relatively bright and orangish Martian Soil.
Since then, dark sand has blown out of Victoria and partially covered the Tracks, darkening the Surface.MareKromium
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EXOGEOLOGY-007.jpgUnusually-looking fractures of the Inner Rim of Victoria77 visiteLa Geologia Marziana, al pari - in fondo - di quella Terrestre, non smette davvero mai di meravigliarci: quest’immagine ci mostra, in particolare, una frattura che insiste sulle pareti rocciose del Margine Interno (Inner Rim) del Cratere Victoria.
Se osservate l'interno della frattura, poi, qualcosa sembra non tornare ed in effetti, ad un attento esame del dettaglio, parrebbe esserci una soluzione di continuità verticale (---> una intercapedine) tra il corpo roccioso della parete esterna - l'Inner Rim - e la roccia che invece si erge posteriormente ad esso.
I lati della parete stratificata che formano la "diaclasi" (---> frattura), inoltre, non mostrano le discontinuità da cui essa è costituita e ci appaiono praticamente lisci.
Come mai?
Cosa rappresenta il (possibile) vuoto che si intuisce nell'area posteriore della parete che si erge di fronte al Rover?
Possiamo trovare una spiegazione scientifica a questo fenomeno?
Forse si, anche se - lo diciamo subito - essa non appare del tutto esaustiva.
Ad ogni modo: il Cratere Victoria è caratterizzato dalla presenza di bordi molto erosi, come è ben evidenziato dalla foto orbitale che segue.
I ripetuti crolli di materiali (forse determinati dal processo noto come "Gravity Wasting", in combinazione con l'azione, pregressa ed attuale, degli agenti atmosferici) potrebbero - nelle ere - aver fatto retrocedere il perimetro d’impatto, rendendo l’aspetto globale della depressione molto frastagliato.
Le profonde incisioni visibili nel frame in questione dovrebbero (e potrebbero) essere state scavate dal vento (e dall’acqua, in un remoto passato...) lungo delle "linee di minor resistenza" le quali possono sicuramente essere rappresentate dalle fratture dei corpi rocciosi interessati dall’evento catastrofico.
E’ noto, infatti, che l’energia sprigionata durante un impatto provoca, nell’area centrale della zona interessata, la fusione istantanea della roccia (ed, eventualmente, la formazione di pieghe e/od ondulazioni) mentre ai margini della medesima è lecito attendersi una risposta alla deformazione principale via-via sempre più rigida e caratterizzata dallo sviluppo di famiglie di faglie e diaclasi.
Un tentativo di risposta al quesito iniziale potrebbe quindi giungere dalle osservazioni di cui sopra.
Se, infatti, ammettessimo che il vento possa aver selettivamente eroso le stratificazioni esistenti sul lato del Cratere più esposto al suo battere - così mettendo in rilievo i livelli meno erodibili della roccia - sarebbe ragionevole ammettere che i bordi della frattura, essendo più riparati, possano essere rimasti sensibilmente (e quindi visivamente!) più compatti ed omogenei.
Così si spiegherebbe, quindi, l’aspetto “liscio” della roccia che costituisce i lati della diaclasi, mentre il (possibile) vuoto posteriore alla parete esterna - e cioè l'intercapedine - potrebbe essere dovuto al verificarsi di svariati crolli di materiale, anche dovuti all’alto grado di fratturazione del corpo litologico principale (diciamo una conseguenza dell'impatto che trova espressione nel medio-lungo periodo - in senso geologico, ovviamente).MareKromium
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EXOGEOLOGY-008.jpgVictoria Crater (orbital view)55 visitenessun commentoMareKromium
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OPP-SOL0953-3D-2_copia.jpgVictoria's Capes - Sol 953 (Hi-Def3-D - credits and Copyright: Dr G. Barca and Lunar Explorer Italia)53 visitenessun commentoMareKromium
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