Risultati della ricerca nelle immagini - "(Copernicus)" |
APOLLO 12 AS 12-51-7541.jpgAS 12-51-7541 - Copernicus56 visite
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APOLLO 17 AS 17-151-23260.jpgAS 17-151-23260 - Copernicus Crater61 visiteThe large Crater Copernicus has served as a type example of Lunar Impact Craters since the classic analysis was made by E. M. Shoemaker in 1962. Bright rays of ejecta radiate outward from Copernicus across a large part of the Moon's Near-Side. Material from one of the rays may have been sampled at the Apollo 12 Landing Site, 370 Km South of the center of the crater. This photograph shows how the Crater appeared from the Apollo 17 spacecraft looking Southward over the Montes Carpatus (Carpathian Mountains).
Notice that the rim deposits immediately adjacent to the Crater have a very crisp, blocky appearance in contrast to the softer appearance of the rest of the ejecta blanket. This crisp zone is also found on many other craters and suggests the ejecta here was swept clean by some erosion process late in the cratering event. The terraced slumps on the Crater wall appear like giant stair steps leading to the floor, 3 to 4 Km below the rim. The 1-Km-high central peaks were made famous in 1966 by a "Picture of the century" view looking into the crater from the south by Lunar Orbiter 2. Now Apollo has given us scores of even more spectacular photographs.
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APOLLO_12_-_AS_12-52-7739.jpgAS 12-52-7739 - Copernicus (possible True Colors; credits: Lunar Explorer Italia)54 visiteCoord. (center of the frame): approx. 10,0° North Lat. and 20,0° West Long.MareKromium
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APOLLO_12_-_AS_12-52-7740.jpgAS 12-52-7740 - Copernicus (possible True Colors; credits: Lunar Explorer Italia)53 visiteCoord. (center of the frame): approx. 0,4° North Lat. and 21,7° West Long.
Nota Lunexit: il colorito grigio/rossiccio (tipo rugine e polvere) non è una nostra fantasia e non significa che siamo impazziti. In realtà, come la NASA stessa ci spiega, esso è il colorito REALE della maggior parte della Superficie Lunare. L'unico problema, per noi terrestri, è che non lo possiamo vedere (a meno che non ci si avvicini sino a poche decine di Kilometri (massimo un 3/400) dalla Luna e quindi la si osservi da un adeguato-appropriato angolo di illuminazione e con occhi estremamente sensibili alle colorazioni tenui.MareKromium
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APOLLO_15_-_AS_15-92-12568.jpgAS 15-92-12568 - Copernicus (possible True Colors; credits: Lunar Explorer Italia)55 visitenessun commentoMareKromium
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APOLLO_15_-_AS_15-92-12569.jpgAS 15-92-12569 - Copernicus (possible True Colors; credits: Lunar Explorer Italia)54 visitenessun commentoMareKromium
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Copernicus Crater.JPG053 - Copernicus Crater (mosaic)55 visiteMosaic of the lunar crater Copernicus produced using images obtained by the Clementine UV/VIS camera. This 95-km crater, believed to be approximately 800 million years old, is located near the center of the lunar nearside and exhibits prominent rays extending in all directions. The right section of the image is a color composite mosaic of the eastern half of Copernicus. This color mosaic was prepared using images obtained through filters of three different colors chosen to allow small lunar color differences to be mapped in a geologic context. In this image, the color assignments are: red (750/415 nm), green ( 750/950 nm), and blue (415/750 nm). The left section of the image is a mosaic of the same area prepared using frames obtained through a single filter (750 nm). This mosaic is displayed as a mirror image to the color composite to allow easy comparison of geologic features and their color.
Extensive large- and small-scale heterogeneity of materials excavated by this large crater is readily evident from the color composite mosaic. Bright blue tones typically suggest fresh material similar to Apollo 16 rocks and breccias, mottled red-orange tones indicate material similar to Apollo 16 soils, vivid red is associated with deposits of impact melt (seen most prominently in the northwestern part of the crater floor), and green-yellow tones along the southern wall imply a higher abundance of iron-bearing materials.
Impact craters can be used as windows into the interior and this multispectral image of Copernicus provides dramatic new information about how materials are excavated, melted, mixed, and deposited in a major impact event. The extensive heterogeneity around the wall of the crater indicates materials are not intimately mixed in spite of the huge energy involved during crater formation. Similarly, impact melt (target rock melted during the impact event) is not distributed uniformly, but can be seen to be concentrated in large sections of the floor and in small areas along ledges of the walls.
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Copernicus-UVVis.jpg050 - Copernicus54 visitenessun commento
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ORIGINAL NASA - APOLLO 17 - AS 17-145-22285.jpgAS 17-145-22285 - "Eratosthenes" and "Copernicus"56 visite
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-Copernicus-00.jpgCopernicus' Misteries... (1)123 visiteIl fascino di Copernicus non ammette soste nè conosce limiti, e quindi: ecco una nuova serie di rilievi bizzarri (o, quanto meno, ambigui) individuati dal nostro Caro Amico e Socio, Sig. Carlo Contu.
Questi 2 frames, entrambi ottenuti dalla splendida Sonda NASA "Lunar Orbiter II", ci riportano alla mente, oltre alla intrinseca bellezza di questo spettacolare Cratere Lunare, anche le speculazioni che, più o meno periodicamente, vengono proposte dai Ricercatori di Frontiera più smaliziati. Ed in fondo (ma MOLTO in fondo...) le surface features che ci sono mostrate dal Copernicus Crater si prestano a questo tipo di interpretazioni estreme le quali, talvolta, sono e suonano come un pò verosimili e, qualche altra volta, appaiono decisamente "forzate".
La Verità? La Verità, come detto non una, ma mille volte, non la conosce ancora nessuno e nessuno sulla Terra nè è il "Depositario"; tuttavia, grazie all'occhio ed alla pazienza dimostrata dal nostro caro Amico Carlo, questa volta ci sentiamo in grado di darVi - se non altro - qualche idea sul motivo per cui i rilievi quali Copernicus non smettono mai di affascinare e sulle ragioni tecniche per le quali, alle volte, si finisce con il vedere quello che - in fondo - tutti noi sognamo di vedere.MareKromium
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-Copernicus-02.jpgCopernicus' Misteries... (2)146 visiteIn realtà, e tanto per essere precisi, già in passato - analizzando le possibili Anomalìe di Phobos - ci eravamo soffermati su questo aspetto che ora andremo a riprendere. E l'aspetto è questo: noi, se e quando guardiamo immagini come queste, tendiamo a prefigurarci una superficie piatta, soggetta ad illuminazione piena (proveniente dallo Zenith - o dal Nadir, a seconda dei casi - o quasi) la quale si comporta così come si comportano tutte le superfici che noi osserviamo dal suolo, ossìa "essa si mostra a noi per quello che è". Errore. O meglio: in questa costruzione (logica e connessa alla nostra esperienza) ci sono almeno 3 errori. Eccoli:
1) il rilievo che stiamo osservando non è solo "davanti" a noi, ma è anche "al di sotto" di noi. Al di sotto di qualche centinaio di Km (il che non è poco);
2) la superficie che stiamo osservando, SEMBRA piatta, ma in realtà è sensibilmente curva (in tutte le direzioni);
3) l'illuminazione di questa superficie non è UNIFORMEMENTE piena e regolare, sia perchè il Sole, rispetto all'Orizzonte Locale (e cioè l'Orizzonte di un ipotetico Astronauta che, al momento dello scatto, si trovasse "dentro" al Cratere) non è affatto allo Zenith e sia perchè la nostra visione del paesaggio deriva da un punto di vista (ivi: un punto dello Spazio) la cui illuminazione, al momento della ripresa, è MOLTO DIVERSA dall'illuminazione del corpo ripreso.
E non è tutto.
L'altezza del Sole sull'Orizzonte Locale della Superficie Lunare che si trova sulla perpendicolare del Lunar Orbiter (e nei suoi pressi) è BEN DIVERSA da quella del Sole sull'Orizzonte Locale del Cratere Copernicus il quale, ATTENZIONE, è ancora BEN LONTANO dalla perpendicolare dell'Orbiter!
E, volendo, si potrebbe dire di più.
Ad esempio (ed anche se in questo caso la differenza visibile e - da noi Osservatori - percepibile, è trascurabile) si potrebbe legittimamente asserire che l'altezza del Sole sull'Orizzonte Locale della parete esterna di Copernicus più prossima alla perpendicolare dell'Orbiter è DIVERSA dall'altezza del Sole sull'Orizzonte Locale della parete esterna di Copernicus più lontana - AL MOMENTO DELLO SCATTO - rispetto alla medesima perpendicolare.
E così via. Le puntualizzazioni, in fondo, non bastano (quasi) mai...
Ma perchè abbiamo svolto queste riflessioni?
Le abbiamo svolte per Voi e, in fondo, per un solo e semplicissimo motivo: il 99,9% delle possibili (e presunte) Anomalìe e/o Singolarità di Superficie individuate su Corpi Celesti extra-terrestri, in realtà si risolve in sviste che derivano da erronee interpretazioni delle reali (EFFETTIVE) fattezze del suolo osservato. Erronee interpretazioni le quali sono determinate da "giochi di luce e giochi d'ombra" dipendenti dalla posizione dell'Osservatore (ivi: il Lunar Orbiter II) rispetto alla posizione del corpo osservato.
Quello che intendiamo dire, insomma ed in fondo, è solo questo: le riprese effettuate da centinaia di Km di altezza e di distanza dagli "obbiettivi" sono, si, altamente spettacolari, ma offrono un campionario di effetti ottici ingannevoli per l'Osservatore che, alla fine e di conseguenza, esse si trasformano in autentiche fucine di sviste (più o meno grandi).
Ovviamente, in questo caso (come in tanti altri) nessuno di noi dice, con certezza assoluta, "Guarda che il rilievo osservato NON E' quello che sembra".
No.
Noi diciamo solo questo: "Attenzione, poichè le interpretazioni della superficie di un Corpo Celeste fatte mediante riprese orbitali di questo tipo è più che ingannevole! Essa è un'autentica trappola costante per la nostra Vista e per la nostra capacità di effettuare delle Associazioni Logiche e Visive". Tutto qui.
Un grazie di cuore, come sempre, all'Amico Carlo Contu per gli spunti forniti ed a tutti gli Amici di Lunexit per la pazienza e l'attenzione dedicataci.MareKromium
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as12-51-7517.jpgAS 12-51-7517 - Approaching Copernicus54 visitenessun commentoMareKromium
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