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Ultimi arrivi - The Universe Inside |

Earth__Impact_Craters_-_Acraman_Crater_-_Australia.jpgAcraman Crater (Australia)138 visiteCreato dall'impatto di un asteroide 590 milioni di anni fa, il cratere Acraman (Dia. 40 Km c.a.) nella Australia meridionale e' definito dal lago Acraman.MareKromiumSet 25, 2023
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Earth__Impact_Craters_-_Wolfe_Creek_Crater_-_Australia.jpgWolfe Creek Crater (Australia)163 visiteUn altro sito di impatto sorprendentemente ben conservato, il Wolfe Creek Crater nell'Australia occidentale ha un diametro di circa 875 metri. Si stima che il cratere abbia meno di 120.000 anni e costituisce il fulcro del Wolfe Creek Meteorite Crater National Park.MareKromiumSet 25, 2023
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Earth_Impact_Craters_-_Gosses_Bluff_Crater_-_Australia.jpgGosses Bluff Crater (Australia)133 visiteSituato nel Northern Territory meridionale, l'imponente cratere meteorico Gosses Bluff ha un diametro di 5 km e un'altezza del bordo di 200 metri. Il sito e' noto come Tnorala agli aborigeni occidentali di Arrernte ed e' un luogo sacro.MareKromiumSet 25, 2023
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Apollo_Class.jpgApollo Class114 visite"La Verità non è mai visibile. E' solo un'idea. Ed un'idea la si può vedere?!?"
(Autore sconosciuto)MareKromiumMag 02, 2023
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Drought.jpegThe Price of Integrity (Credits: Libero.it)139 visiteIntervista con il Prof. Franco Prodi.
Parlo con un negazionista?
«No, parla con uno scienziato. Per la precisione con l’unico libero docente di meteorologia in Italia, nonché con il più autorevole studioso delle nubi del Paese. Sono anche un perdente professionale nelle mie battaglie in difesa della scienza».
Wikipedia non dice questo, si limita a definirla «un ex scienziato dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima ormai annoverato tra i negazionisti del cambiamento climatico». È così?
«Io quell’Istituto l’ho diretto per anni, avendo i titoli per farlo e vincendo un concorso. Ci sono anime stupide, o forse solo scientificamente ignoranti e politicamente condizionabili, che chiamano negazionista chiunque, come me, metta in dubbio il mantra pervasivo che la Terra si stia riscaldando per esclusiva colpa dell’uomo. Queste persone non considerano le cause naturali di cambiamento, astrofisiche, astronomiche e atmosferiche».
Ma secondo lei l’uomo che responsabilità ha nel cambiamento climatico?
«Questo non si può sapere. La verità è che la conoscenza del sistema clima, e quindi dell’influenza da parte dell’uomo su di esso, è nella sua infanzia. Al momento nessuno può valutare l’incidenza dell’elemento antropico nel cambiamento del clima e pertanto nessuno può controllarla.
Di certo però il riscaldamento del Pianeta non dipende al 98% da noi, come invece in tanti sostengono. Questa è una fesseria, talmente diffusa però da diventare inarrestabile. Tra cinquant’anni di studi saremo forse in grado di stimare l’incidenza dell’uomo sul clima, che per inteso nessuno nega, tantomeno io. Solo allora si scoprirà che avevo ragione, ma io sarò morto da un pezzo».
Mi porti elementi scientifici a sostegno della sua tesi...
«Si fa una gran confusione tra meteorologia e clima. Entrambi cambiano, ma i mutamenti del tempo sono prevedibili fino a dieci giorni d’anticipo da cent’anni, e ancora di più da dopo la Seconda Guerra Mondiale, da che il calcolatore risolve numericamente le cinque equazioni primitive che regolano il meteo. Il clima pure cambia ma la complessità del sistema non consente di fare previsioni affidabili».
Questo cambiamento però desta molto allarme, perché la Terra si riscalda troppo velocemente...
«Il cambiamento climatico è connaturato al pianeta, c’è sempre stato e ci sarà sempre. La Terra negli ultimi duecento anni si è riscaldata di 0,7 gradi centigradi ogni secolo. Ma non c’è un’emergenza climatica, come sostengo nella petizione del 2019 che ho scritto con altri 150 professori universitari ed è ormai firmata da oltre 1500 colleghi di prima fila a livello internazionale, ovviamente tutti oggi ostracizzati. C’è però un’emergenza inquinamento e di tutela dell’ambiente planetario, che è cosa ben diversa.
Le dirò di più: ho il sospetto ben fondato che il riscaldamento globale sia una manovra di distrazione di massa per distogliere gli uomini dal vero problema, che è appunto l’inquinamento del pianeta e la scarsa protezione dell’ambiente».
Lei e i suoi 1.500 colleghi però siete minoranza...
«E questo cosa vuol dire? Anche Galileo Galilei era in minoranza. La scienza non è democratica né politica, non procede per votazioni. Solitamente capita che uno ha ragione, viene preso per pazzo e decenni dopo si scopre che l’aveva vista giusta. L’umanità è lenta nell’interiorizzare le conquiste della scienza, basti pensare che ci sono ancora i terrapiattisti».
La tenacia, l’autostima, l’irremovibilità, la convinzione nelle proprie idee, l’ancoraggio agli studi fatti e al cursus honorum personale, la sensazione di trovarsi spesso solo contro tutti, tradito da chi avrebbe dovuto supportarti, devono essere nel dna dei Prodi, famiglia e tempre d’altri tempi. «Ma lei lo sa che sono stato cacciato dal Comitato Nazionale di Ricerca, che mi ha negato l’associatura nel 2018? La nuova direttrice mi ha chiesto di fare gli scatoloni dall’oggi al domani e non posso più fare ricerca nel laboratorio che ho creato nella mia vita di studioso. Subisco attacchi violenti da gente meno qualificata di me; di fatto da impiegati che non si sono mai staccati dal computer. I presidenti ultimi del Cnr sono preoccupati dei loro lauti stipendi» denuncia Franco, fratello minore di Romano, classe 1941, studioso «al centro del problema» come si definisce, perché «le nubi e l’aerosol sono al centro del sistema climatico, tema di ricerca propostomi dal professor Vittori, nel 1966, durante il mio servizio nell’Aeronautica Militare come sottotenente, e che poi ho seguito per tutta la vita, nel Cnr e nell’Università».
Professore, come mai lei viene ascoltato meno di persone di cui è molto più qualificato?
«È un lento scivolamento, partito negli anni ’70, che ha alterato la relazione tra scienza e politica. A un certo punto si presentò l’esigenza di organizzare e omogeneizzare i servizi metereologici dei vari Paesi e di centralizzare i dati, anche per assistere i Paesi più poveri nella costruzione dei loro servizi metereologici. A Ginevra nacque l’Omn, organizzazione di raccordo tra i Paesi sotto l’egida dell’Onu. In questo ambito, nel rapporto tra Nazione Unite e servizi metereologici, è nato l’Ipcc, International Panel for Climate Changes, che negli anni è diventato una sorta di sovrastruttura internazionale composta da nominati dai ministeri dell’Ambiente delle varie nazioni. Da qui la confusione: si afferma, “lo dice la scienza”; invece no, lo dicono i nominati in queste strutture, per lo più indipendenti dalle organizzazioni proprie della ricerca».
Sono queste strutture a dare patente di scientificità alle varie tesi?
«Esse non influenzano la ricerca pura ma l’opinione pubblica e la politica, dalla quale sono a loro volta influenzate in un ping-pong dell’ignoranza. Il risultato è che ho visto persone come Mattarella e Draghi confrontarsi con Greta e ignorare il mio parere. La politica, mi spiegò un giorno mio fratello Romano, a cui chiesi di dedicarmi mezzo pomeriggio, attua il principio di precauzione, che mi pare traducibile così: non si prendono posizioni che possano metterti in difficoltà con l’opinione pubblica, a prescindere dalla loro potenziale validità».
Professore però non sono molti gli scienziati a parlare come lei...
«Perché i veri scienziati hanno altro da fare. Studiano. Guardi le conferenze sul clima, le Cop, siamo arrivati alla ventisettesima e ora preparano la ventottesima: si riuniscono ogni volta con uno spartito prefissato in cui l’elemento scientifico è un pacchetto precostituito al quale tutti prestano il loro assenso acritico. Poi votano sull’adattamento ai supposti cambiamenti e non succede nulla».
Condivide le politiche verdi della Ue, oggi al centro della polemica?
«L’Europa si è bevuta il cervello, produce l’8% delle emissioni mondiali, ha meno di 500 milioni di abitanti su una popolazione terrestre di otto miliardi di persone ed è persuasa di poter dare il buon esempio e salvare il pianeta. Per questo si impone politiche suicide mentre gli altri Paesi continuano a inquinare indifferenti e indisturbati». È contro la norma che vuol vietare la produzione di autovetture a benzina? «Non è la mia materia, però tutti sanno che, nella sua vita complessiva, le batterie elettriche, con i loro problemi di smaltimento, non inquinano meno del motore a scoppio». E cosa pensa della normativa sulle case, che impone drastici miglioramenti della classe energetica delle abitazioni private? «Credo sia allucinante imporre una cosa simile per legge, anche a livello di rispetto delle libertà costituzionali».
È per il nostro bene...
«Distinguiamo tra la scienza, che ha fatto i suoi progressi, e la tecnologia, che segue un’altra strada, dettata dal denaro. La spinta verso l’elettrico ha moltiplicato di cinque o sei volte il valore delle aziende che hanno deciso di produrlo. Chiediamoci invece quante riserve fossili ci sono nel pianeta. La risposta la sanno in pochi ma potrebbe essere una spiegazione sul cambio di sistema industriale che finanza mondiale e grande industria cercano di imporre a furor di leggi Ue».
D’accordo, però in questo caso l’interesse economico non potrebbe coincidere con quello di tutela dell’ambiente e quindi essere salvifico?
«Si ignora che le azioni di lotta al riscaldamento globale sono ben diverse da quelle che portano alla tutela dell’ambiente planetario. E poi, a portare il globo sotto stress è stato il suo asservimento alla finanza. Chi ora propone ricette per salvare il mondo è lo stesso che ne ha compromesso la salute. Lei lo sa che troviamo le microplastiche nel nostro corpo? La Terra ne è pervasa. Le acque sotterranee nella Pianura Padana sono inquinate anche nel livello più profondo. Per non parlare della contaminazione dei terreni e dei fiumi».
L’allarme per la scarsità di piogge è meno importante di quello per la plastica?
«L’aridità della Terra non è dovuta alla siccità, che è un fenomeno passeggero, legato al ciclo delle nubi e non al supposto surriscaldamento del globo, perché non è che dove fa più caldo piove di meno».
E a cosa è dovuta allora?
«La siccità è un fenomeno meteorologico, aggravato dall’enorme aumento dei prelievi di ogni tipo. È sbagliato correlarlo al cambiamento climatico. Il fatto è che l’umanità è aumentata e usa più acqua. Il lago Ciad si restringe perché non ha emissari ma i milioni di persone che insistono su questi bacini sono passati da venti a settanta».
Però piove di meno...
«Negli ultimi due anni. Non è un dato significativo. Per quel che ne sappiamo, tra qualche settimana potremmo doverci lamentare della situazione opposta».
Infatti, si dice anche che a causa del surriscaldamento climatico sono aumentate le inondazioni...
«Nessun dato lo dice. C’è un aumento dei danni e delle vittime da alluvione, ma questo solo perché ci costruiamo case e industrie su terreni inondabili».
§§§
Quante volte siamo stati accusati anche Noi di "Complottismo" (una parola che suona bene solo nella bocca degli idioti e dei saccenti)? Tante. E questo nuovo insulto è diventato il simbolo della Linea di Confine tra Mainstream e Liberi Pensatori. Mai passare quel confine per opporsi al Pensiero Unico: si perde. SI è derisi. Offesi. Umiliati e poi messi al bando. Vero. Ma come stimo il Prof. Prodi (uno dei tanti - ma certo il più famoso - che "pensa ergo non è"), stimo altresì il Lavoro di altri che, in anni (me compreso), hanno dato Occhi ed Anima per pensare e porsi domande mentre i Vati del Pensiero Unico, Scientifico e non, si davano da fare per gettar merda sul Nome e l'Immagine di coloro che avevano osato pensare in contrapposizione al "credere diffuso" (mi piace di più). Perché "credere diffuso" e non "pensiero unico"? Perché il Mainstream è fatto da individui che sono totalmente incapaci di pensare criticamente, sia per atteggiamento, sia per ignoranza pura. Qui, in Italia ce ne sono tanti. E non è un Onore. "Pensateci" su...
Dr Paolo C. Fienga (PhD)MareKromiumMar 26, 2023
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The_Moon_and_Venus_2.jpgSetting Moon and Venus (Credits: Dott.ssa Tatiana Balbiani)112 visite“I dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci”
Herman HesseMareKromiumMar 26, 2023
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The_Moon_and_Venus_3.jpgVenus and the Moon (Credits: Giorgia Hofer)90 visite“Beato chi non si aspetta nulla, perché non resterà mai deluso”
Alexander PopeMareKromiumMar 26, 2023
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True_Colors.jpgTrue Colors (Credits: Eric Houck)126 visite“La salvezza umana giace nelle mani dei creativi insoddisfatti"
Martin Luther KingMareKromiumMar 26, 2023
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Equinox~0.jpgEquinox (Credits: Robert Fedez) 104 visite“...Inferno è quando le giuste imprese non si compiono.
Inferno è quando ogni seme di rosa, non diventa rosa.
Inferno è quando la rosa si convince che non profuma.
L'Inferno è un passaggio a livello aperto verso un muro...”
Alessandro d'AveniaMareKromiumMar 26, 2023
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Martian_Landscape_-_Perseverance.jpgA Beautiful View!61 visite"...Look up at the stars and not down at your feet. Try to make sense of what you see, and wonder about what makes the Universe exist. Be curious..."
Stephen HawkingMareKromiumFeb 21, 2023
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The_Lion_sleeps_tonight.jpgJust leave me alone...82 visite"...You thought the lion was sleeping just because he didn’t roar?..."
Friedrich SchillerMareKromiumFeb 21, 2023
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Horizon.jpgMaybe the "Horizon" is the Future!78 visiteErano anni che aspettavamo di avere i mezzi tecnologici adatti a rilevare oggetti interstellari lontanissimi e oggi, finalmente, ci siamo arrivati. Le prove, peraltro, sono sotto gli occhi di tutti: di recente abbiamo individuato ben due grandi oggetti spaziali, cioè "Oumuamua" e "2I/Borisov". Ma questo è solo l'inizio.
Secondo gli scienziati - come racconta un lungo articolo apparso di recente su Science Alert - sono sempre più focalizzati sul trovare modi per visitarli, questi oggetti spaziali. Sì, potremmo presto sbarcare su oggetti diversissimi e molto lontani da noi, e sta già succedendo su scala ridotta.
La particolarità di queste missioni è che saranno molto diverse tra loro. Visitare una cometa è un obbiettivo che la specie umana ha già raggiunto di recente, anche se non tutti si rendono davvero conto di quanto incredibile sia quest'impresa. E le prossime volte? La particolarità suddetta sta nel fatto che Borisov, per esempio, si è comportato proprio come una cometa una volta entrato nel nostro sistema solare. Mentre Oumuamua no, tutt'altro.
A trovare nuovi incredibili oggetti spaziali sarà molto presto il Vera C Rubin Observatory Legacy Survey of Space and Time (LSST). L'osservatorio si stima che potrà catturare con le sue immense lenti fino a dieci oggetti interstellari di dimensioni importanti, quanto Oumuamua, per intenderci.
Parliamo di oggetti che arrivano da distanze enormi, decisamente inimmaginabili per noi umani, ed è proprio per questo loro essere oggetti alieni che sono importanti. I materiali di cui sono composti, la loro traiettoria, la velocità e molte altre caratteristiche possono raccontarci come sono fatti gli angoli più remoti dell'universo. Un'opportunità incredibile.MareKromiumNov 14, 2022
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