True Planets

3 Maggio 2009

The Promised Land – by Lunar Explorer Italia

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“…Exigui numero, sed bello vivida Virtus… – Virgilio”

§§§

Quando una Ricerca – qualsiasi ricerca – si protrae indefinitamente nel tempo (magari perché il cosiddetto “Thema Disputandum” è sciaguratamente vasto e complesso, e, magari, perché le sfumature che lo caratterizzano sono innumerevoli, oppure – come è nel nostro caso – perché si tratta di una Tema Infinito) è opportuno, se non altro di quando in quando, fermarsi e “fare il punto”.
Mettere giù una “pietra” e dire: “per ora siamo arrivati qui: facciamo una pausa di riflessione”.

Di solito il momento migliore per svolgere questa attività – che, di regola, chiude una fase, un ciclo, del Lavoro e ne apre un’altra – lo si trova allorché si ritiene di essere arrivati ad un punto nodale. Critico.
Un punto estremamente importante.

Insomma: il momento giusto per fermarsi e mettere nero su bianco (e possibilmente in forma schematica ed elementare) i punti salienti del Lavoro svolto arriva, a nostro parere, quando gli elementi raccolti sono tali e tanti che la loro stessa gestione ed interpretazione, laddove non effettuata in maniera puntuale, razionale e rigorosa (ivi inclusa una – parziale – “sosta per esplicitazioni e chiarimenti”), rischia di diventare esageratamente complessa.
Troppo difficile, insomma.

E gli eccessi di complessità, che – come è noto – sono tanto cari agli Scienziati ed ai Ricercatori “tradizionali” (per i quali “l’assenza di tragiche difficoltà – talvolta anche del tutto inutili od immaginarie – equivale all’assenza di lavoro”…), per gli Operatori della Scienza Oscura (o “Di Frontiera”) non sono un bonus, anzi… Sono un peso assolutamente inutile e, se e quando possibile, assolutamente da evitare.
Ed il motivo è semplice: dietro al Lavoro dei Ricercatori Borderline c’è già una tale e tanta diffidenza, spesso unita a vero e proprio disprezzo aprioristico – diffidenza e disprezzo, purtroppo, “ampiamente meritati”, grazie all’opera disinformativi posta in essere da cialtroni e furbetti che da anni infestano l’ambiente e lo sconquassano, a colpi di bufale ed idiozie planetarie… – che la “Semplicità”, ovviamente unita alla Ragionevolezza ed alla predisposizione e presentazione di qualche elemento di riscontro oggettivo delle proprie idee, speculazioni e teorie, spesso, è l’unica chiave che può consentire l’apertura di qualche porta e la maturazione, se non altro, di un minimum di credibilità.

Insomma: anche se non ci verrà mai detto “Bravi, avete ragione”, con la Semplicità e la Ragionevolezza, supportate da qualche Evidenza Oggettiva, si potrebbe evitare, se non altro, di essere presi ripetutamente (e magari meritatamente) “a male parole” oppure, come più spesso accade, di essere definiti “cialtroni, incompetenti e/o visionari”.

Il che non è male…

Un’ultima precisazione: come scritto in una “Open Letter” di qualche tempo fa, la Professione del Ricercatore Borderline non è sovrapponibile a quella del Ricercatore Scientifico Tradizionale.
Detto in altre parole, l’idea di anche solo “tentare” una simile sovrapposizione è “in sé” erronea e concettualmente viziata, ed il perché è semplice: il Lavoro del Ricercatore Borderline inizia – spesso e volentieri – laddove quello del Ricercatore Tradizionale è già (ampiamente) finito.
O magari laddove esso non è neppure mai arrivato.
O addirittura si svolge e si sviluppa in ambiti che il Ricercatore Tradizionale non arriverà mai a sfiorare (forse – e probabilmente – perché non può, o forse perché non vuole o forse perché non è fisiologicamente ed istituzionalmente capace di pensare “outside the box”: decidete Voi quale sia l’opzione corretta).

Le “Leggi” e le “Premesse” (Logiche, Tecniche e Metodologiche) del Lavoro svolto dal Ricercatore Borderline, questo è un concetto essenziale, sono diverse (di più: sono RADICALMENTE diverse) da quelle adottate dal Ricercatore Scientifico Tradizionale.
Ed anche gli “Ambiti Operativi”, pur sembrando gli stessi, sono differenti, al pari degli approcci adottati.
Quindi, per favore, quando leggerete e soppeserete il Lavoro svolto da noi, non cercate di supportarlo o di demolirlo usando gli strumenti e le regole (più o meno “auree”) della Scienza Convenzionale: commettereste un errore, tanto grave quanto banale.
Soprattutto perché di esso siete stati avvertiti con congruo anticipo…

Ed ora veniamo a noi.

Dopo oltre cinque anni di peregrinazioni sulla Superficie di Marte, le risposte che sono state date alla Scienza da parte dei Rover Spirit ed Opportunity sono, a nostro avviso, ben poca cosa rispetto alle nuove domande che il loro eccezionale Lavoro ha fatto nascere.
Per gli Amici di Lunar Explorer Italia, queste righe avranno il sapore di una (forse inutile) “Ripetizione”, ma… Repetita Juvant!

Soprattutto a chi e per chi nostro Amico e Fedele Lettore non lo è.

Per costoro, dato che il nostro Lavoro, alla fine, si rivolge comunque a tutti, qualche puntualizzazione è giunto il momento di farla e, per semplicità di approccio e di visione, ricorreremo ai soliti “bullet points”, di Statunitense Memoria e Retaggio.

Eccoli (non copriamo tutta la Materia, ma – se non altro – fissiamo alcuni punti essenziali):

1) a nostro umile – ma informato – parere, esistono delle discrepanze (talvolta leggere ed insidiose, talvolta eclatanti e quindi sconcertanti) nelle “Indagini Fotografiche” svolte dai Rover e queste discrepanze, che si esprimono soprattutto in termini di coerenza interna del Paesaggio allorché esaminato in un medio arco di tempo, paiono essersi concentrate nei frames ottenuti dal Rover Spirit, di stanza nel Cratere Gusev;
2) queste discrepanze, per quanti sforzi di Logica, Razionalità e Tecnica Fotografica possono essere fatti, non sempre (anzi: quasi mai) sembrano trovare un’adeguata e soprattutto “armonica” (e Razionale) spiegazione. Questo vuol dire che le giustificazioni addotte dai nostri Tecnici nonché da altri Lettori, occasionali e non, per “spiegare” le discrepanze di cui sopra, possono – al limite – arrivare a chiarire alcune situazioni anomale di alcuni casi specifici, ma sono globalmente inidonee e spiegare tutte le incongruenze e le discrepanze che abbiamo riscontrato nel quinquennio 2005/2009;
3) a nostro parere, alcune immagini in arrivo da Marte (ribadiamo: si tratta specialmente di immagini Spirit, con qualche – raro – caso di frames Opportunity) sono state materialmente manipolate (manomesse, se Vi piace di più) alla Fonte. In altre parole, alcune immagini pubblicate sul Sito NASA “Mars Exploration Rover Mission” sono/sembrano assolutamente non genuine.

Non ci è dato sapere se si tratta di immagini radicalmente false (ricostruzioni digitali ottenute da frames reali – una “specialità ESA” che ha mietuto incredibili consensi, specie fra i “Cacciatori di Bufale”…) oppure se si tratta di immagini genuine che sono state solo – “solo” si fa per dire – “interpolate”, ma la nostra idea è che vi sìano alcuni casi di “falso radicale” ed innumerevoli casi di “manipolazione”. Sia nell’una che nell’altra situazione, lo sconcerto degli Operatori e nostro (l’opinione Lunar Explorer Italia NON è isolata, anzi…)è stato e continua ad essere grandissimo;
4) a nostro parere, l’attività di “Tampering” (manomissione) dei frames Spirit (in larghissima misura) ed Opportunity (raramente) può essere spiegata solamente facendosi riferimento ad una on-going Cover-up activity. In altre parole: la causa delle manomissioni è da rinvenirsi in un’attività di sistematico insabbiamento la quale è tutt’ora in corso. In realtà, l’insabbiamento di informazioni cruciali che riguardano il Cosmo (dallo Spazio circum-terrestre alla Luna e da Marte allo Spazio Profondo) è “allegramente” attiva da almeno 40 anni (forse anche qualcosa in più), ma ultimamente essa è diventata, specie per quanto attiene l’investigazione del Pianeta Rosso, decisamente più raffinata (tecnicamente) e quindi insidiosa.
5) La diffusa e radicata avversione verso le Problematiche Oscure (o Borderline) da parte delle Autorità Scientifiche Classiche (Accademiche e non) è stata ed è ancora astutamente sfruttata non solo al fine di mantenere il Cover-up “globalmente stabile ed inattaccabile” (perché “chi contesta la Scienza consolidata è solo un cialtrone o un ignorante”: questo è il postulato), ma anche allo scopo di collegare una aprioristica, immediata ed irreversibile derisione (disprezzo incluso) nei confronti di coloro che svolgono, agendo però AL DI FUORI di contesti Accademici o comunque Istituzionali od Istituzionalizzati (exx.: Planetari, Osservatori Astronomici; Agenzie Spaziali et sim.), qualsiasi attività di Ricerca nel Campo delle Scienze Planetarie in generale e delle Scienze Borderline in particolare;
6) a nostro parere, la ragione fondamentale (forse non l’unica, ma certo una delle maggiori) di questo costante “insabbiamento” potrebbe e dovrebbe rinvenirsi nel fatto che, su Marte, sono attualmente presenti ed attive (in parte sulla Superficie e, molto probabilmente, in misura elevata nel sottosuolo) delle attività Biologiche tutt’altro che marginali o residuali. Stiamo parlando della possibile presenza di Forme Vitali Indigene le quali non solo non sarebbero delle “forme elementari” (quali microbi, batteri et sim.), ma “Complesse” e la cui (eventuale) presenza sconvolgerebbe in maniera radicale ed irreversibile gli scenari (teorici) i quali – diremmo “da sempre” – postulano che l’esistenza di eventuali Forme Vitali in ambienti Extraterrestri, se esistenti, dovrebbero “fondarsi” su elementi ed equilibri comunque di tipo terrestre e/o simil-terrestre.
In altre parole: se, come noi riteniamo, su Marte, in questo momento, fossero in atto dei Processi Vitali assolutamente Indigeni i quali hanno dato vita (ovviamente da tempi immemorabili) alla formazione di Organismi Complessi, essi (detti Organismi) non potrebbero essere altro che definiti come “Esotici”, laddove la connotazione di “Esotico” si sostanzia nella radicale contrapposizione/incompatibilità con la connotazione di “Terrestre” e/o “simil-Terrestre”. Stiamo parlando, a titolo di esempio, di Forme Vitali assolutamente anaerobiche, strutturate sul metabolismo di elementi diversi dal Carbonio, use a sopravvivere e moltiplicarsi in ambienti caratterizzati da condizioni (fondamentalmente di temperatura) “estreme” o quasi e, last but not least, di Forme Vitali che potrebbero trovare nel costante irraggiamento di Radiazioni Cosmiche (letali per la Specie Umana e per le Forme Vitali di “Tipo Terrestre”) una sorgente benigna non solo di energia, ma anche di nutrimento.
7) a parere di Lunar Explorer Italia, infine, lo scenario che si sta ipotizzando, laddove corrispondesse (magari anche solo in minima parte) alla realtà e laddove venisse reso pubblico senza adeguata “preparazione” (anche se non abbiamo idea di come ed in che cosa la eventuale “preparazione” potrebbe sostanziarsi…), sarebbe idoneo a causare un profondissimo “shock culturale” e ad avviare quindi una fase di generalizzato “smarrimento sociale e scientifico” (riprendiamo due concetti tanto cari a Sir Arthur C. Clarke, e resi vivi nel leggendario romanzo “2001 – A Space Odyssey”). Uno “smarrimento” che, vista la criticità dei tempi che stiamo vivendo, vuole essere evitato a tutti i costi dall’attuale establishment Politico, Militare e Scientifico.

Tutti questi sette punti, come Voi capite bene, costituiscono una semplicissima e stringatissima “Summa” di quelle che sono le valutazioni fatte da noi (con le relative congetture maturate sulla base delle predette valutazioni) nell’ultimo quinquennio di Lavoro (basato primariamente sulla documentazione NASA – Mars Exploration Rover – MER – Spirit ed Opportunity e quindi sulla documentazione NASA – Mars Global Surveyor Orbiter e Mars Reconnaissance Orbiter; il tutto senza dimenticare il Lavoro svolto sui frames NASA – Apollo Program; NASA – Phoenix Lander Program e NASA/ESA – CASSINI/Huygens Program).

Per Vostra informazione, possiamo dire che abbiamo scaricato, montato ed esaminato, one-by-one, TUTTI i frames sino ad oggi ricevuti da Marte (circa 236.000: poco più di 115.000 per Spirit e circa 121.000 per Opportunity). Questo solo per dire e per chiarire che le nostre congetture – che comunque restano tali, dato che di certezze, in quest’ambito, non è possibile averne e maturarne – non si basano su analisi random di gruppi di frames, ma sulla visione e valutazione TOTALE del Lavoro svolto dai Martian Exploration Rovers (MER) Spirit ed Opportunity.
Questa, ovviamente, non è una garanzia di correttezza delle nostre valutazioni e speculazioni (magari lo fosse!…), ma è, se non altro, un indice – riteniamo valido – di completezza dello scenario considerato e, quindi, di intrinseca completezza (se non altro teorica) dell’analisi svolta.
Molto di più lo si potrebbe (e, forse, lo si potrà fare) in un prossimo futuro, allorché avremo a disposizione ulteriori mezzi e professionalità.
Comunque, e per il momento, riteniamo che lo scenario (indubbiamente curioso ed intrigante – ed anche, in parte, meramente speculativo e fantasioso, ma non tanto quanto si possa credere “ictu oculi”) che Vi abbiamo proposto e riassunto, sebbene ancora incompleto e, in parte, non compiutamente sostanziabile, non sia lontanissimo dalla realtà.
Una realtà che, se vista con attenzione e con spirito sufficientemente “open”, potrebbe esserVi di aiuto per chiarire tante cose e tanti “misteri”, reali e presunti, che hanno caratterizzato gli ultimi quarant’anni di Esplorazione Spaziale (stop per “carenza di fondi” – Apollo Program – e “fiaschi” – Mars Polar Lander e Beagle Project – inclusi).
Una realtà che, ripetiamo e chiudiamo, se “valida” anche solo in minima parte, ricondurrebbe, in un batter di ciglio (e FINALMENTE!), il Genere Umano al posto che, nella e sulla Scala Cosmica delle Forme Vitali, gli compete davvero: e cioè quello di “una Specie fra le tante”.

Una combinazione organica fra le innumerevoli ipotizzabili e quindi, ed in conclusione, una Specie che, dopo quasi un milione di anni di evoluzione e svariati millenni di Globale Arroganza ed Ignoranza, avrebbe solo un’opzione davanti a sé: abbandonare la sua (COMUNQUE assurda) pretesa di “Unicità Cosmica” ed iniziare a percorrere, con Umiltà e, si spera, con Saggezza, un proficuo (e ci auguriamo lunghissimo) Cammino verso l’esterno.

Verso un Universo Vivo e Vitale che, una volta abbandonate le strade tracciate (in parte bene ed in parte malamente) da splendide intuizioni e da assurde (poiché insanamente e miseramente antropocentriche) pretese di Esclusività Scientifica e Morale, potrebbe – probabilmente – aprirsi verso di noi e guidarci, in qualche modo, verso un Nuovo Orizzonte.

Un Nuovo Orizzonte che, Biblicamente, potremmo anche definire – se volete e si Vi piace – come le Nuova (e forse la Vera e l’Unica) Terra Promessa.

Staremo a vedere…

§§§

Postfazione – di Paolo C. Fienga

Non c’è pretesa di Verità, lo si è detto, nel nostro Lavoro, perchè la Verità, oltre ad essere un concetto quanto mai “volatile”, in questo Campo è soggetta all’effettuazione di verifiche che noi, semplicemente, non possiamo fare. Verifiche le quali includono la sperimentazione in loco, la “visita” dei luoghi interessati dalle analisi ed il controllo in “real time” di quello che effettivamente avviene sulla Superficie di Marte, o della Luna, o nello Spazio di Saturno.

Si tratta, come capite bene, di “Verifiche” che noi non possiamo fare e che nessun uomo – ancora per un bel pò di tempo, credo e temo – può e potrà fare.

Ma tra il non poter avere una “Certezza” che sia tale al 100% ed il fatto di non avere nessuna idea nè ipotesi fra le mani…ce ne passa! E le idee ed ipotesi che emergono dalle pagine di Lunar Explorer Italia sono “informate” nel senso che derivano, come detto, dall’analisi di un quantitativo enorme di materiale (oltre mezzo milione di frames, orbitali e superficiali, tra Luna, Marte e Saturno; filmati originali; decine di Technical Reports, Science Reports e Letteratura Scientifica di riferimento etc.).

E quindi mi sorprende e mi dà fastidio, sia detto con onestà, il fatto di leggere, di quando in quando, alcune “severe” opinioni sul nostro Lavoro le quali – per giunta! – provengono da persone che avranno guardato, in tutta la loro Vita, una decina di frames (o forse anche meno) e le cui competenze specifiche NULLA HANNO A CHE VEDERE con le Scienze Borderline, oppure le Scienze Planetarie, o l’Astronautica, o l’Astronomia etc.

Mi sono anche imbattuto – un tre/quattro volte (poche, per fortuna!, ed una delle quali – veramente sgradevole, assai di recente) – in Fotografi, Fotoamatori ed Astro-fotografi i quali, per il solo fatto di saper impugnare ed usare una fotocamera, pensano di poter “dare lezioni” di Scienza, Ufologia, Dialettica ed Educazione a tutti.

Sconcertante.

Così come è sconcertante il leggere, quà e là sulla Rete, dialoghi accalorati sul “Nulla” (o su estrapolazioni del Nulla) e poi veder dismesse, per giunta con una punta di ironia e di saccente sarcasmo, alcune idee borderline che magari saranno anche errate ma che, a differenza di alcune colossali “scemenze planetarie” che sono state elaborate in 5-minuti-5, sono comunque costate centinaia di ore di Lavoro (nota: fra le panzane semplicemente assurde, ai limiti del ridicolo, mi piace ricordare il “Marziano che Cammina” e le “Astronavi nescoste fra gli Anelli di Saturno”; fra le boutades di stampo sfacciatamente commerciale ricordo la “Città di Hale Crater”, la “Scritta su Marte” e gli “Insediamenti Minerari del Pianeta Rosso” ed infine, tra le stupidate che sono state frutto, a mio modo di vedere, di sola e semplice – ancorchè profonda – dabbenaggine, ma (penso e spero…) senza malafede originale, ricordo la “Parabola” e le altre pseudo-“Anomalìe” di 433-Eros).

Sconcertante.

Come è sconcertante il proporsi con umiltà e possibilismo e quindi sentirsi rispondere con arroganza e pura maleducazione, ben affiancate a dosi di ignoranza talmente massicce da far crollare braccia ed attributi anche al Ricercatore più paziente e ben disposto che ci sia sul mercato…

Sconcertante. Tutto sconcertante. E triste.

Si, certo: mi rendo conto che il Mondo e l’Epoca in cui viviamo ESIGONO il possesso di “virtù” quali – appunto – l’arroganza, la saccenza, l’aggressività e la maleducazione; ma mi rendo altresì conto del fatto che queste “virtù” sono transitorie ed effimere, al pari delle scemenze che citavo poc’anzi.

Scemenze e boutades di cui, dopo sole poche settimane (come il “Marziano che cammina”) o, al massimo, dopo qualche mese (come tutte le altre), non resta più niente. Nemmeno un pallido e sbiadito ricordo.

Che cosa sperare, dunque?

Quello che spero (e che sogno) possa restare (fra un mese come fra cento anni), alla fine, è solo il Lavoro svolto con Coscienza, Competenza, Scrupolo e Passione.

Ed è questo, detto con orgoglio, il Lavoro di Lunar Explorer Italia.

Questo è il retaggio di Lunar Explorer Italia.

Nella consapevolezza che non scriveremo la Storia, infatti, camminiamo ogni giorno nella convinzione di aver contribuito, se non altro, a creare e diffondere un Pensiero. Anzi, di più: un modo di pensare e di fare Ricerca e Divulgazione.

Certo, anche questo “Pensiero” – lo so, e lo so BENE! -, prima o poi, sbiadirà e svanirà comunque, nelle brume del Tempo che passa. Ma anche se la polvere e l’oblìo sono l’inevitabile Destino di noi tutti (parole, opere ed omissioni incluse), mi piace pensare che esiste ed esisterà sempre una differenza (sensibile e duratura) fra colui e coloro che fanno e disfano solamente pro domo propria (e spessissimo in danno altrui…) e colui e coloro che fanno SENZA DISFARE in nome di un’Idea comune la quale sia non solo onesta, ma anche limpida e lungimirante.

L’Idea che divide coloro che parlano (e straparlano…) di Storia, Virtù e Conoscenza, da coloro che, seppure segnati da umani limiti e da enormi difficoltà, questa Storia e questa Conoscenza (la Virtù la lascio ai Defunti) cercano di costruirla ogni giorno, un poco alla volta, attraverso l’arco di una Vita intera.

Ed è con gioia che lascio ai Posteri, per quando (e se…) verranno, l’onere di emettere l’Ardua Sentenza…

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3 Maggio 2009

The Promised Land – by Lunar Explorer Italia

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