True Planets

12 Ottobre 2008

Borderline – di Giuseppe Spina & Paolo C. Fienga

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“…Come potremo cogliere i Grandi Segni dal Cielo se non siamo neppure capaci di vedere i piccoli segni che ci giungono dalla Terra? …

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L’Anomaly Hunting: Moderna Divinazione?

Nella Vita Professionale di un Anomaly Hunter (o di un Ricercatore “di Frontiera”: decidete Voi quale espressione Vi piace e Vi soddisfa intellettualmente di più…) dovrebbero esistere dei momenti in cui il Lavoro di Raccolta, Analisi e Descrizione dei Dati – e, talvolta, di Interpretazione – di fatti ed eventi, ceda il passo alla mera contemplazione.
Contemplazione, intesa come Ammirazione del Cielo e dei suoi “momenti” incantevoli, ma non sempre “spiegabili razionalmente”; contemplazione, intesa come capacità di rimanere affascinati in un’Estasi Trascendente della Natura, dove il misticismo diventa meditazione, ricollegabile – ma non necessariamente collegato – ad un’Idea di Dio; contemplazione, intesa non come “guardare di più e meglio”, ma come guardare “oltre”.

Almeno questa è la nostra opinione.

Nel Lavoro del Ricercatore di Frontiera, alle volte, c’è qualcosa di antico e di magico, che lo fa diventare l’espressione moderna dell’antico sacerdote – o stregone – che, affidando le sue conoscenze all’interpretazione di segni, confutabili e vaghi, sondava realtà irrazionali e dimensionali che restavano negate ed oscure solo agli occhi di chi non era in grado di guardare “quell’oltre”.

Come quegli stregoni, l’Anomaly Hunter, il Cercatore di Anomalìe, investiga, tra le stelle o nelle immagini rappresentative dei rilievi di un Mondo diverso dal proprio, i “Segni Comprensibili” di un Qualcosa che Esiste; qualcosa che, nel Passato e/o ancora nel Presente, trascende lo Spazio, il Tempo e la sua stessa nozione di Vita.

Ed è così che ci si sente, a volte, mentre cerchiamo di capire che cosa potrebbe “nascondere” un rilievo dalle forme particolarmente bizzarre: come Stregoni che, barcollando nelle nebbie di una coscienza confusa da magiche pozioni, tentano di “intravedere” un Futuro Probabile od un Certo Passato, osservando le scintille che si allontanano, crocchiando e sfavillando, da un mucchio di arbusti che bruciano nella Notte.

Già, in fondo che differenza ci sarà mai fra il “leggere” i Segnali sparsi dagli Dei nelle nostre azioni quotidiane – così come nei fondi del caffè o nelle scintille di un rogo – ed il cercare di “identificare e comprendere” le Tracce lasciate da Creature nate in altri Mondi e che, quasi svogliatamente (e maldestramente, se ci fate caso…), lasciano deboli ombre di sé nei nostri cieli, nelle fotografie che ci giungono dallo Spazio e, forse, nelle ombre – scure ed indefinibili – della nostra Memoria Collettiva?

Nessuna differenza.

Solo modalità diverse di cercare quello che la Realtà, per molti se non per tutti, sembra negare ogni giorno di più: la Verità.

Nella Vita Professionale di un Anomaly Hunter (o anche Ricercatore Borderline…), i momenti passati a leggere e ad aggiornare il proprio bagaglio sono tanto importanti quanto lo sono le migliaia di ore trascorse ad osservare una fotografia.
Un Lavoro di Analisi Logica dell’immagine, che è tanto difficile ed affascinante quanto lo è quello che pretende di inquadrare e definire, attraverso formule astruse ed esperimenti improbabili, le Meccaniche che consentono alle Stelle di nascere e morire; le Meccaniche che governano il moto delle Galassie e con esse (nella loro Aggregazione Globale), il “Respiro” dell’Universo, considerato nella sua infinita interezza – e per un istante facciamo finta che i concetti di “intero” e di “infinito” si sposino a perfezione…

Il Confronto Pubblico: Provocatori e Manipolatori: il Danno

Accade, tra un’analisi e l’altra, di imbattersi in altri Ricercatori di Frontiera che stanno analizzando esattamente lo stesso fenomeno e/o la stessa immagine o gruppo di immagini ed allora il confronto si imporrebbe, ma… come farlo nascere quando il Principio sotteso ad ogni cross-enquiry è la Contrapposizione Aperta e l’assunto da cui partire è: “…premesso che io ho ragione e tu hai le traveggole, dimmi un po’ quali allucinazioni stai vivendo…”?

Con questi presupposti, per fortuna, nelle “disfide” fra Ricercatori di Frontiera (e fra Appassionati tout-court), ancora non si sono registrate vittime (salvo il ricovero di qualche ego un po’ abbattuto e l’uscita di scena di alcune teorie sballate – o, a voler essere gentili, diciamo “ultraesotiche”…), ma forse questo fatto (positivo) è solo dovuto alla distanza che separa tra loro i laboratori e le redazioni dentro i quali si appassionano i protagonisti…

Tuttavia, visti i tempi che corrono e vista l’attitudine temperamentale e comportamentale umana media, che qualche disfida oggi “virtuale”, un giorno, si possa trasformare in “scontro fisico”, a noi non pare un’ipotesi completamente assurda…

Quest’ultima riflessione, però, ci spinge ora a farne un’altra, un po’ più “spinta” e radicale.

Alcune Associazioni, o Gruppi di Appassionati (i Ricercatori “veri” quelli con la “R” maiuscola non si associano mai) dicono che il modo migliore per crescere è quello di confrontarsi, di aprirsi al Mondo, anche quando alcuni degli interlocutori possono risultare persone sgradevoli, vuote, o semplicemente maleducate ed arroganti.

Per questa ragione, i Moderatori di alcuni Siti di Analisi, Discussione e Confronto su Temi “di Frontiera” (sia Italiani che Stranieri), hanno ritenuto di dover adottare la politica del “diritto alla parola”, come esercizio di Democrazia Assoluta assumendo, ed a nostro avviso sbagliando, che Libertà e Democrazia siano sinonimi.
Questa “Politica” – e questo lo aggiungiamo noi – al pari del Grande Attrattore, smette di essere liberale e garantista quando porta nello spazio delle civili conversazioni e dei costruttivi e moderati scambi di opinione, elementi di disturbo che, come vere e proprie “mine vaganti”, diventano capaci di sconquassare l’alveo naturale in cui, fino a quel momento, si erano dibattute idee e convinzioni; proposte come “contributi alla Conoscenza” e non come “linee di confine tra Illuminati ed Ottusi.
Ma, ancor peggio, questa “Politica” diventa capace di far annichilire il Pensiero, perso tra risse ed argomentazioni ormai svuotate di ogni elemento ideologico e di ogni razionalità; questa Politica, insomma, finisce con il far morire proprio ciò che si tenta di far crescere: la Cultura.

L’acquisizione di Informazioni (ergo di “Cultura” – che, in senso lato, indica l’insieme delle conoscenze) è una straordinaria opportunità per l’individuo ai fini della sua “formazione”, ma diventa qualcosa di ancor più grande, quando dal singolo passa alla collettività in un processo di “condivisione”, che fa diventare la “Cultura” un Patrimonio da difendere e proteggere.

Difendere e proteggere!
Ma in gioco c’è di più, a nostro avviso.

Noi siamo infatti convinti che al concetto di Cultura debba essere associato, come sua naturale estensione, anche quello di Civiltà, non potendosi immaginare il Sapere come un qualcosa di avulso dalla Morale, dal Diritto, dal Costume e da ogni altra cosa che riguarda l’Uomo.

Per, tornare al tema centrale, quindi, pensiamo che quei Moderatori di cui si parlava prima, sbaglino restando acriticamente fuori da ciò che bolle nel loro stesso pentolone.

Sbagliano perché la politica del non intervento, di fatto, favorisce la contaminazione del pensiero “Puro” con ciò che non ha niente a che fare con il confronto e, appunto, la Cultura, e alla fine mortifica proprio quel Diritto che forse essi vorrebbero tutelare.

Come se non bastasse, sempre a nostro avviso, costoro vengono meno anche ad un preciso dovere: vigilare perché proprio il Diritto alla Cultura ed alla Civiltà non soccomba, schiacciato dalla prepotenza di chi ha trovato il modo di consumare e diffondere solo rabbia, cinismo, aggressività repressa, frustrazione e disinformazione o, come capita, nuove – ed assurde – pseudo informazioni e confessioni.

Il pericolo che Ignoranti od oscuri “Manipolatori” si trasformino in “Demiurghi” capaci di guidare “chi crede” nelle Terre Incognite dove, a loro dire, abita la Verità (figlia però di Sospetto e Congiura) è ormai reale e forte.

E’ anche vero, però, che esistono, in questo Povero Mondo, innumerevoli Ciechi Volontari che, mossi dalla disperata ricerca di qualcosa che gli restituisca il famoso “fine ultimo”, sono pronti a credere a tutto, anche agli alieni con la testa a forma di martello che da infinite ere testano la solidità degli abitanti dei mondi che visitano (i famosi “Martellanti” – nome originale “Haulers” – di provenienza extra-Via Lattea i quali, di regola, catturano qualche malcapitato indigeno e lo sottopongono ai più turpi esperimenti di chirurgia, in corpore vivi).
E nel fare questo, “ululano”.

Raccapricciante ed assurdo, non credete?

Dio mi guardi dall’uomo
che si proclama fiaccola
che illumina il cammino dell’umanità.
Ben venga l’uomo che cerca il suo cammino
alla luce degli altri.

Kahlil Gibran

Diritto di Espressione?

Il Diritto alla Parola, ancora troppo spesso negato in molte parti del nostro ultraconnesso ed evoluto (evoluto?!?) Mondo è una conquista della Democrazia; ma la Democrazia è ancora un concetto intrinsecamente imperfetto, incompiuto e non ben definito. Ad esso, pertanto, può diventare molto pericoloso ancorarvi qualcosa che comporti un “Diritto”, senza prevedere un Dovere e delle regole.
Attenzione: questa riflessione non è un arzigogolo filosofico, ma una questione vera e difficile da gestire se non impariamo a coniugare insieme all’idea di Diritto anche quella di Dovere.

Le persone intellettualmente meno sprovvedute sanno bene quale potere abbia la Parola; essa, anche quando non anticipa azioni, produce sempre effetti; la Parola è in grado di determinare conseguenze e trasformazioni anche quando resta in ambito meramente ideologico: e per questo è importante, fondamentale ed imprescindibile averne e mantenerne sempre il controllo.
E se qualcuno questa “capacità” non la possiede, allora è un preciso dovere di chi può, il cercare di riassumerla e gestirla in sua vece.

Per spiegare meglio questo concetto è appena il caso di ricordare la devastazione che si è in grado di apportare su personalità particolarmente deboli o fiduciose, la coercizione psicologica, la violenza verbale, il plagio, l’aggressione etc. usando semplicemente la Parola!

Cosa potrebbe distinguere il Cives (di Romana Memoria) dalla “bestia illetterata ed ululante” che, possiamo incontrare per strada, come su Internet?
Tante cose, tutte capaci di fare la differenza ma nessuna mai completamente svincolata da altre!

Avete mai incontrato una persona Leale che non fosse anche Corretta?

O una persona Corretta che non fosse anche Educata?

O, ancora, una persona Educata, ma incapace di portare rispetto ai suoi simili?
Volendo restare con i piedi per terra e nel piccolo ambito da cui sono partite tutte le considerazioni di questo articolo, forse basterebbe cominciare con una semplice assunzione di responsabilità su ciò che si dice e/o si scrive; e questo potrebbe essere un modo semplice – ed assieme arduo, ma CERTO produttivo! – di incrociare validamente in acque (letterariamente parlando) nelle quali non sempre circola quella Corrente fresca e pura che si chiama Onestà (Intellettuale, ma non solo).

Che altro fare?
Beh, a nostro avviso la Censura, quando è evidente un allontanamento dall’Etica e dalle forme universalmente riconosciute del Buon Vivere, potrebbe essere una strada dolorosa ma necessaria.

E da percorrere senza esitazioni.

E’ ovvio che il Diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero rimane vivo e vitale, ma da qui alla legittimazione del Diritto di Sbranamento (o di Gratuita – ed Anonima – Offesa) ce ne passa…
E’ certamente lecito professare (o “riprendere”, sempre se Vi piace di più…) le idee di qualcun altro e – magari – accrescerle e migliorarle, ma a patto di riconoscere la Proprietà Intellettuale a colui che mosse il “Primo Passo”.
E’ ovviamente lecito dissentire, ma a condizione che il dissenso non si trasformi nella violenza verbale e nella raggelante ed infame – per chi la pratica – “presa in giro”.
E così via.

Tutto, insomma, si può garantire ed ogni comportamento può essere legittimato.
Ma ciò che resta non legittimabile, né contrattabile, e comunque insopportabile ed intollerabile, è l’esercizio gratuito (ma spesso anche interessato) della volgarità, della violenza (verbale o fisica) e del ladrocinio.

Jean Jacques Rousseau diceva: “Noi nasciamo due volte, per così dire: nasciamo all’Esistenza ed alla Vita; nasciamo come Esseri Umani e come Uomini”.

Ed evidentemente la “seconda nascita” sta diventando un evento raro e desueto.

Ma forse stiamo andando Fuori Tema (Off Topic, come si dice adesso)…

Umanità Borderline

O forse no.

Come detto, tra gli Uomini si annidano persone che dello “status” di Cives non hanno nulla. Persone senza scrupoli, interessate solo al profitto ed al proprio Diritto, capaci di incidere negativamente sul Bene Comune, fatto di tante cose che loro raschiano via dal Libro della Storia Evolutiva di questa “Umana Specie”, facendoci dubitare del fatto che vi apparteniamo ancora.

Il punto (rectius: un punto fondamentale) è che non siamo tutti “uguali, belli ed onesti”, intelligenti ed in Buona Fede. Sarebbe bello che lo fossimo ma, purtroppo, non è così.
Però possiamo fare ancora qualcosa perché non dilaghi e prenda il sopravvento su tutto e tutti quella parte di Umanità che ha scelto di tornare ad ululare.

E non ci serve la Democrazia Assoluta (travestita da Buonismo e Tolleranza a tutti i costi) ma il Coraggio; Coraggio per uscire dall’indifferenza e prendere posizione; Coraggio per decidere di ascoltare e guardare anche le cose e le posizioni (intellettuali) scomode; Coraggio per allontanare, isolare censurare e combattere chi non vuol far parte di una Specie a cui sono appartenuti uomini come Ghandi e mille altri come lui (oscuri, ma non meno importanti).

Uomini che hanno preso per mano questa Umanità e l’hanno accompagnata nella sua crescita; Uomini grandi, forti, che hanno preso posizione ed assunto come Proprio Umano Dovere il farlo.

Oggi, agli occhi di un attento osservatore del Mondo, siamo alle soglie di una Nuova Civiltà e forse, di una Nuova Scienza. Non possiamo riassumerla in poche parole e non crediamo che servirebbe reiterare ancora dei concetti già espressi più volte.

Siamo all’alba dell’Umanità Borderline.

Non più “Mutante”, quindi, come scrisse – qualche tempo fa – l’Amico Paolo Cortesi.
Il “Balzo Qualitativo” (ma all’INDIETRO!) è stato fatto e si fa ancora, sempre più lungo.
Tutto quello che possiamo fare, ora, è decidere da che parte stare e non scrollare le spalle pensando che la Storia farà comunque il suo corso.

In questa fase del suo Cammino l’Umanità si avvia a trasformare i sintomi del male oscuro che la sta pervadendo in vera e propria malattia, ma non siamo ancora allo stadio terminale.
Ogni volta che leggiamo anche un semplice articolo che non ci piace, facciamolo sapere a chi l’ha scritto perché non pensi al nostro silenzio come ad un’approvazione che lo incoraggerà ad andare avanti; tutte le volte che incontriamo un individuo maleducato, facciamolo sentire diverso dagli Uomini Civili; oppure quando un ipocrita ci tende la mano – gentilmente, ma seccamente – rifiutiamogliela.

E poi vediamo che cosa succede…

I virus non sono molti né ancora i più forti, la loro forza la prendono dal nostro silenzio, dal nostro rimanere ai margini, dal nostro – buono… – “Laissez-faire et Laissez Passer”.

Dal nostro “Me ne infischio finché non mi tocca”.

Ma costoro, le autentiche “bestie”, talora travestite da profeti e talora da scienziati, talvolta da atleti e da pensatori e talvolta da super-manager, politici ed imbonitori. E così via.

Ma sono bestie, ed hanno un (grande) vantaggio su di noi: la forza. Quella forza che deriva dall’offuscamento della mente.
La loro, e la nostra.

E vinceranno, se non li contrasteremo.
Vinceranno ovunque, come un virus, che riesce a trarre energia e scopo (scopo è troppo. Diciamo: “forza vitale”) solo dalla disintegrazione di qualcosa di altrui.

Siamo partiti dall’Universo, ed alcune delle sue possibili “Letture/Chiavi di Lettura Borderline” (e cioè “di Frontiera”), e siamo quindi ritornati all’Uomo, con le sue evidenti “caratteristiche” (sempre più estreme, dissonanti, aggressive).

Ma il Cerchio non si è ancora chiuso. E non lo si può chiudere, finché vivremo nell’ipocrisia e nel falso ideologico, travestito da Neo-Filosofia Morale.
Non raggiungeremo le Stelle finché resteremo ancorati ai nostri pregiudizi, alla nostra ignoranza ed alla dilagante – sempre più, ahinoi – “desertificazione intellettuale”.

Non possiamo lasciare questo mondo nelle mani dei Moderni Predoni che, per loro unico ed esclusivo profitto e tornaconto, stanno creando un’Umanità Borderline (e cioè “estrema” e sradicata).
Un’Umanità ululante i cui futuri membri, molto probabilmente, dovranno usare fionde, archi e lance per “chiarire” le proprie – reciproche – posizioni.

Fermiamoli, a cominciare dalle “piccole cose”…

Uomo del mio tempo, di Salvatore Quasimodo

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

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Borderline – di Giuseppe Spina & Paolo C. Fienga

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