True Planets

31 Gennaio 2008

Wolf Vladimir Vishniak: l’Uomo, la Ricerca, la Visione – by WARP (Lucio Deplano)

Filed under: Articoli — info @ 13:19

Anni fa intrapresi una mia ricerca su Marte, basandola sul materiale cartaceo reperibile.

Allora…Allora non esisteva Internet e, a causa di questo, oltre alle oggettive difficoltà connesse al reperimento di fonti utili ed aggiornate, ho pure avuto il dispiacere di non riuscire a (ri)trovare dei libri che, all’epoca, erano considerati dei veri e propri Best-Sellers, data la loro qualità ed i loro contenuti.

Oggi tuttavia, lavorando on-line, molti problemi di ricerca di fonti e documenti, li ho risolti senza incontrare particolari problemi e poi, mentre cercavo di ricreare la mia libreria di quando ero appena ventenne, ho pure avuto la gioia di ritrovare un libro particolare: un bellissimo volume firmato da Carl Sagan e che si intitola “Cosmo

Il dettaglio di quel libro che mi ricordavo maggiormente era nella citazioni, fatte dall’Autore, le quali erano relative al lavoro di un microbiologo: il Dr Wolf Vladimir Vishniac. Uno Scienziato – forse “troppo evoluto” per i suoi tempi -, il quale mi catturò, sia come persona, sia per i pensieri e le intuizioni che ebbe.

Ed ora Vi spiego, attraverso un passo di questo libro, che cosa il Grande Vishniak avrebbe potuto dimostrare circa la possibile (ed attuale) Biologia di Marte.

Tratto da “COSMO” di Carl Sagan……..Pgg. 123/124 della versione Italiana

“…Ma qual’è il modo migliore per cercare micro-organismi su Marte, dati i vincoli severi su dimensioni, costi e riserve energetiche?
Non possiamo, almeno per ora, mandare dei microbiologi sul posto (…) Sono stato amico di uno straordinario microbiologo, Vladimir Wolf Vishniac, dell’Università di Rochester, New York. Una volta, sul finire degli Anni ’50, quando stavamo appena cominciando a pensare seriamente alla ricerca della vita su Marte, Vishniac partecipò ad una riunione scientifica in cui un astronomo espresse l’idea secondo cui i biologi non possedevano strumenti semplici ed efficaci per la ricerca dei micro-organismi (su mondi extra-terrestri).

Vishniac, allora, decise di fare qualcosa in proposito ed ideò un piccolo congegno da spedire su alcuni pianeti (teoricamente idonei ad ospitare Forme Vitali Indigene) che gli amici battezzarono “The Wolf Trap“.

Esso consisteva di una fiala di sostanze organiche nutritive alle quali si sarebbe dovuto mescolare un campione del Suolo Locale (Marziano, nel caso di specie) per osservarne poi il cambiamento di torbidità, e cioè l’opacità del liquido, a mano a mano che i microrganismi indigeni (caso mai ve ne fossero stati) si sarebbero sviluppati nel (cosiddetto) “brodo di coltura” (e sempre che, di svilupparsi, ne avessero avuto la voglia…).

La “Trappola di Wolf” fu scelta per essere posta a bordo della Sonda Viking Lander One, assieme ad altri 3 altri apparati sperimentali di microbiologia (…) Per avere successo, la Wolf Trap richiedeva che gli eventuali micro-organismi marziani gradissero l’acqua allo stato liquido.

Certo: c’era pure chi pensava che Vishniac sarebbe riuscito solo a fare annegare questi (ipotetici) piccoli marziani, ma il vantaggio della sua idea consisteva nel non porre limiti  a quanto i micro-organismi indigeni avrebbero potuto fare del “cibo” loro offerto. In effetti, per tradire la propria presenza, bastava SOLO che continuassero a svilupparsi.

Gli altri esperimenti, invece, si basavano invece su rigide ipotesi relative ai (possibili) gas emessi o assorbiti dai micro-organismi marziani eventualmente presenti.

La NASA, l’Ente che, come ben sapete, gestisce il Programma Americano di Esplorazione Spaziale, è però da sempre soggetta a frequenti ed imprevedibili tagli nei bilanci (solo di rado vi sono aumenti…). Ebbene, dato che le attività scientifiche della NASA trovano scarso sostegno nel Governo, la Scienza è da sempre il bersaglio favorito quando bisogna “risparmiare” (leggi: tagliare i fondi). Nel 1971, quindi, per ridurre i costi della Missione Viking, si decise di eliminare uno dei quattro esperimenti di microbiologia preventivati, e la Trappola di Wolf fu la “vittima prescelta”.

Questa fu una cocente delusione per Vishniac, il quale aveva dedicato ben dodici anni di studi e di prove a perfezionarla. Molti altri, al suo posto, sarebbero certamente usciti dal gruppo di ricerca biologica del Progetto Viking sbattendo la porta!

Ma Vishniac era una persona appassionata del proprio Lavoro. Egli decise, quindi, che il modo migliore per provare a far “evolvere” la Ricerca della Vita su Marte, fosse nel recarsi in quei luoghi che, sulla Terra, più somigliavano al Pianeta Rosso: ad esempio le gelide (ed aride) Valli Antartiche.

Altri ricercatori, in verità, avevano già esaminato il suolo antartico concludendo che i pochi micro-organismi trovati NON ERANO INDIGENI (ergo dovevano essere stati portati sin lì dal vento e che, ovviamente, dovevano essere originari di ambienti meno ostili).

Tuttavia, richiamandosi ad un altro esperimento famoso e conosciuto come “I Vasi di Marte” (nel quale fu riprodotto l’ambiente marziano in laboratorio – così riscontrando che una categoria di micro-organismi poteva potenzialmente sopravvivere alle aspre e severe condizioni del Pianeta Rosso) Vishniac trovò un ancora maggior forza nella sua convinzione secondo cui la Vita, in generale, fosse tenace e che l’Antartide fosse il luogo adatto per le sue ricerche.

Se alcuni micro-organismi terrestri possono riuscire a sopravvivere su Marte – pensò – perchè non dovrebbero esisterne in Antartide (che, tutto sommato, è comunque un ambiente più caldo, più umido, con più ossigeno e con meno luce ultravioletta rispetto all’ambiente del Pianeta Rosso)?

Incontrare delle Forme Vitali nelle valli antartiche avrebbe indubbiamente rafforzato le probabilità che ci fosse Vita Indigena su Marte.

Vishniac, in realtà, pensava che le “vecchie” conclusioni relative all’inesistenza di micro-organismi indigeni in Antartide fosse una mera conseguenza dell’inidoneità delle strumentazioni usate per identificarli. I nutrimenti impiegati nell’ambiente confortevole di un laboratorio di microbiologia, infatti, mal si adattavano, come ovvio, all’arida Terra Polare.

E così, l’8 novembre del 1973, “Wolf”, fornito di un nuovo equipaggiamento microbiologico ed accompagnato da un collega geologo, fu portato in elicottero, dalla base di McMurdo, fino ad un area vicina a Maunt Balder, in un’arida valle situata nella catena di Asgard.

La sua tecnica consisteva nell’impiantare piccole stazioni microbiologiche nel suolo antartico e tornare dopo – circa – un mese a riprenderle.

antarctica_research_station.gif

Il 10 dicembre del 1973 Vishniac partì per raccogliere i campioni su Mount Balder ed il momento della sua partenza coincise con l’ultima volta in cui qualcuno lo vide vivo: diciotto ore più tardi, infatti, il suo corpo veniva trovato alla base di un ripido pendio che si affacciava su un ghiacciaio. Wolf, inoltrandosi in una zona inesplorata, era probabilmente scivolato sul ghiaccio ed era caduto giù, lungo il pendio, rimbalzando più volte, per circa 150 m.

Forse qualcosa aveva attratto il suo sguardo: forse un angolino che avrebbe potuto fornire ricovero a dei microrganismi; o forse era stata un’inaspettata macchia di verde. Non lo sapremo mai…

Ma nel suo taccuino si legge questa frase “…Poteva essere una tipica temperatura estiva marziana…”.

Molte delle stazioni microbiologiche di Vishniac, oggi, sono ancora al loro posto in Antartide; i campioni recuperati  sono stati esaminati con i SUOI metodi da colleghi ed amici e, quasi ovunque, si è trovata un’ampia varietà di microrganismi che non sarebbero stati rilevati usando le tecniche di ricerca convenzionali…”.

§§§

Ecco.

Quanto Vi ho riportato vorrebbe sottolinere alcuni fatti. Ad esempio: perchè la Wolf Trap fu lasciata a Terra? Essa avrebbe potuto dimostrarci, da oltre 30 anni, che Acqua e Vita, su Marte, ci sono. Oppure che non ci sono.

In ogni caso, tutte le ipotesi (dalla più “classica”, alla più “esotica”) sarebbero state confermate o smentite in e con un solo esperimento.

Questo articolo vuol ricordare e ricordarVi non solo lo Spirito e l’Intuito, ma anche la Visione di chi diede la propria Vita in nome della Scienza, della Ricerca e della Verità.
Onore e perenne ricordo a quest’Uomo, quindi, e vergogna per coloro (e sono tantissimi) che non hanno neppure il coraggio di nominarlo.
Un sincero ringraziamento a Lui, ai Suoi Insegnamenti ed alla Sua Visione, da un Suo allievo, oggi “Libero Ricercatore”.

MG-2R127262701EFF0214P1004L0M1 Y.jpg

§§§

For Our English, American and German Speaking Readers: a quick Biography of Wolf Vladimir Vishniak

Professor of Biology at the University of Rochester, and attendee of the EASTEX meetings in 1958, who received a NASA grant to develop a prototype system for detecting life on other planets. His “Wolf Trap” was designed to introduce a nutrient broth into a test chamber containing a sample of soil or dust. The presence of microscopic life could be detected either by observing an increase in turbidity (cloudiness) of the broth or by changes in its acidity. The Wolf Trap was originally chosen to be one of four biology experiments to be flow aboard the Viking probes to Mars but was then dropped in order keep project costs down.

Vishniac was born in Berlin to Latvian parents. He died during a fall in Antarctica.

§§§

Wolf Vladimir Vishniac (* 22. April 1922; † 10. Dezember 1973) war ein US-amerikanischer Mikrobiologe und der Sohn von Roman Vishniac.

Er war Professor für Biologie an der University of Rochester. Er starb auf einer Forschungsreise in die Antarktis beim Versuch, Ausrüstung aus einer Spalte zu bergen.

Vishniac leistete einen großen Beitrag zur Suche nach Leben auf dem Mars durch die Entwicklung eines Minilaboratoriums, das auf den Planeten geschickt werden konnte. Diese Forschungen wurden ab 1959 durch die NASA subventioniert, was für den Bereich der Biowissenschaften eine Premiere darstellte.

Die Marssonde Viking 1 enthielt ein solches Gerät, konnte aber keine beweiskräftigen Lebenszeichen aufspüren.

Carl Sagan würdigte in seiner Fernsehshow Cosmos: A Personal Voyage in der Folge Blues for a Red Planet das Wirken und den Tod seines Freundes Vishniac und stellte dessen mikrobiologischen Sensor vor, den er in Anspielung auf den Vornamen scherzhaft Wolfsfalle (Wolf Trap) nannte. Das Gerät sollte im Viking-Programm zum Einsatz kommen, fiel aber dann Kürzungen des Budgets zum Opfer.

Der Krater Vishniac auf dem Mars wurde nach Wolf Vishniac benannt.

24 Gennaio 2008

La “Madonna” di Marte – di Gianluigi Barca, Paolo C. Fienga, Marco Faccin & Lunexit

Filed under: Articoli — info @ 18:32

“…Ovvero la Logica dell’Informazione, oggi: stupire sempre, ragionare mai…”

§§§ 

1-1198865273_31824-1_Sol1369A_WestValley_L257F-2.jpg

Il dado è tratto e la Terra è salva!

Il Mondo e, con esso, le Moltitudini che lo infestano (scusate: volevamo dire “abitano”…) è finalmente libero dalle catene dell’Ignoranza e dell’Arroganza Antropocentrica; è libero da tutte le censure Mediatiche e Politiche che continuano ad affannarsi per dimostrare che gli unici esseri viventi – e, soprattutto, intelligenti (!) -, presenti nell’Universo, sono gli Esseri Umani.

Siamo noi.

Gli Scienziati annaspano, gli Ufologi esultano, i Positivisti Tradizionalisti si arrampicano (male) sugli specchi…
Ma cos’è successo, poi, di così clamoroso? Forse un “flap” sulla Casa Bianca cinquant’anni dopo? L’Invasione degli Ultracorpi? La discesa di un Disco Volante in Piazza S. Pietro?

Ma no: di più. Molto di più!

In meno di 24-ore, un’immagine (per altro già datata!…) giunta da Marte, Regione di Gusev Crater, ha fatto il giro del Mondo ed ha mostrato a tutti una figura (di sembianze umanoidi, ovviamente) che cammina nei pressi del Rover Spirit (o prega, addirittura, come qualche “mistico” ha già suggerito).

Una “statuetta“, ha già sentenziato qualcuno.

Una “statuetta in bronzo (ossidato)” che rappresenta qualcosa di assolutamente NON Naturale.

Per molti ricercatori (e scusate la “r” minuscola in questo caso…) di Anomalie Spaziali – gli Anomaly Hunters, di Hoaglandiana memoria, insomma… – si tratta di una prova sin troppo eloquente, mentre per i soliti esperti (comunque imbarazzati e sorpresi da una simile visione) essa potrebbe e dovrebbe essere solo un gioco di ombre (un BEL gioco di ombre), un’illusione ottica, un “vedere per associazioni”, come quando guardiamo una nuvola e ci scorgiamo dentro il volto di un personaggio famoso, o lo sguardo compiaciuto del micio (o del cane) di famiglia, o il profilo triste di Gesù Cristo.

Comunque sia, si discute: ne parlano i giornali ed i telegionali; ne parlano tutti e tutti sono convinti che sia giunto, in un senso o nell’altro, il “Momento della Verità”.

Perfetto: tutto liscio e senza una grinza…tutti sono contenti e tutto è risolto (in qualche modo).

Finalmente.

Definitivamente.

Ma accanto a queste categorie di personaggi che abbiamo dianzi (e solo sommariamente) indicato, ed in parallelo alla corrente di opinioni che, senza usare mezzi termini, già si orienta verso la “Scoperta Epocale”, ci sono anche altre persone.

Altri Ricercatori ed altri Personaggi i quali, in questo momento di – evidente, ma certo non del tutto spontanea… – “follìa collettiva”, si sentono chiamati (forse loro malgrado) ad intervenire.

Ci sono, ad esempio, i Ricercatori Pragmatici (le cui opinioni, con ogni probabilità, verranno bellamente ignorate) i quali hanno già aggiunto alla loro – ormai lunghissima – “Lista Nera” dedicata alle “Scemenze Planetarie” anche questa nuovissima e, veramente, ridicola bufala (forse peggio del filmato relativo all’Apollo 20 ed all’Astronave sepolta…).

Ma il panorama di riferimento è assai più articolato e complesso: già ci immaginiamo gli sforzi di altri pensatori, più furbi e lungimiranti (commercialmente parlando) dei summenzionati Ricercatori Pragmatici (i quali sono, si, open-minded, ma non ancora totalmente imbesuiti) che, ora, potranno dilettarsi a scrivere nuovi libri e libelli il cui fine ultimo sarà solo quello di evidenziare come le prove dell’esistenza di una (pregressa?) Civiltà su Marte sìano ormai incontestabili e non più censurabili.

Saranno costoro che, probabilmente, ci faranno vedere sino alla nausea – tramite conferenze e pubblicazioni varie – la stupefacente sagoma che cammina nei pressi della zona in cui si aggirava il Rover Spirit ai tempi dello scatto “galeotto”: una zona conosciuta come Home Plate.

E non basta ancora.
La sorpresa più grande arriva, diremmo come sempre, negli e dagli approfondimenti…

Alcuni Anomaly Hunters, infatti, devoti appartenenti alla corrente Esoarcheologica della Ricerca di Frontiera, hanno già fatto notare la somiglianza di questo oggetto con le antiche statuette cultuali, laddove – in genere – una figura femminile veniva rappresentata nell’atto di celebrare una qualche pratica arcana…

La Grande Madre, Atlantide ed altri Misteri (Misteri?!?) si preparano quindi ad essere (ri)chiamati in causa.

Non mancano poi neppure le simpatiche rimembranze e gli scherzosi paragoni… Bigfoot è sembrato andare per la maggiore (USA), insieme alla Sirenetta di Copenaghen (Europa), ma qualche giornale, visto che per un paio di giorni non se ne è parlato, ha ravvisato una certa somiglianza fra la “scultura” di Home Plate ed Osama Bin Laden… Il che vuol dire che siamo tutti avvisati: Spirit potrebbe presto fare una brutta fine!

E poi, last but not least, sono arrivati puntuali pure alcuni esperti e scienziati (ed anche qui scusate le minuscole): dall’Agenzia Spaziale Italiana essi hanno tranquillizzato il Mondo interloquendo con competenza e precisione: “…la Faccia di Cydonia insegna che le tecnologie ingannano, ma poi si evolve e, grazie alle immagini della Mars Express (nota Lunexit: ma quali immagini? Forse le elaborazioni digitali che l’ESA ha mostrato senza mai paragonarle alle foto raw originali? E poi non ci sono anche le immagini della Mars Reconnaissance Orbiter molto più definite?…) ora sappiamo che la Sfinge Marziana non è altro che una austera collinetta.
Non solo: la foto con il possibile alieno non mostra nessuna curiosità
(cattivoni… alla NASA fanno sempre lavori inutili), non vale la pena ingrandirla (capito? State buoni!) e, comunque, se si scoprissero nuove Forme di Vita, esse non sarebbero certo così evolute e così glamour (giusto: perché una Forma di Vita Marziana dovrebbe essere intelligente e – magari – pure carina?!?)…”

Allora: tralasciamo l’insulso squallore intellettuale di queste ultime dichiarazioni ed interpretiamole per la loro “face value”, ossìa per quello che sono e per ciò che esprimono.
Diamo retta agli “scienziati” di Casa Nostra, insomma: NON ingrandiamo l’immagine panoramica, seguiamo i loro “saggi e buoni consigli”, e torniamo a ritroso…Diremmo verso la metà del mese di Novembre 2007.

E perché dovremmo tornare indietro? Che cosa troveremo mai nel passato?
Perché tornare sui propri passi, nel passato, quando tutti aspettano invece che Spirit vada avanti, per indagare meglio la fonte di discussione?

Beh, perchè a volte (anche se questo tipo di suggerimento uno “scienziato positivo” o un “giornalista d’assalto” non ve lo darà mai) il fatto di “tornare indietro” integra e costituisce il mezzo migliore per “andare avanti”.

E’ solo andando “indietro”, infatti, che – forse… – i Ricercatori più “svegli” si potrebbero accorgere che il bravo Spirit, proprio in quei giorni di Novembre, se ne stava gironzolando a pochi metri di distanza della povera Ombra-Riflesso-Statuetta-Madonnina-Bigfoot-Sirenetta-Quelchel’è etc. e che, dopo averla inquadrata di sfuggita (così come si conviene a dei dettagli superficiali del tutto irrilevanti), se ne era poi andato via, muovendosi verso altri “lidi”, alla ricerca di un’Area di Parcheggio (bene illuminata dal pallido Sole di Marte!) dove svernare in Santa Pace.

7-SOL1367-2P247720343EFFAWCCP2415L7M1.jpg

Certo: sarà proprio ritornando a quei giorni di Novembre ed a quanto ripreso da Spirit che non potrà sfuggire nemmeno al più scarso e disattento degli Anomaly Hunters (nostrani e non) che la “Sirenetta” era, si – ed effettivamente –, un dettaglio insignificante, ma che essa era comunque circondata da ALTRI rilievi REALMENTE curiosi ed intriganti.
Rilievi che, come ovvio, vennero ripresi più volte dalle camere del Rover Spirit e che poi (diremmo ovviamente) vennero ignorati dal Mainstream dell’Informazione e della “Scienza Alternativa” di Regime.

3-1-SOL1368-2P247817719EFFAWCCP2416L7M1-2.jpg

E si: perché se si parla di bufale e baggianate, allora va bene, ma attenzione: attenzione a non parlare MAI di dettagli REALMENTE CONTROVERSI!!!
Mai.

Perché è dalla loro analisi che, forse, si potrebbe davvero – prima o poi – arrivare a capire qualcosa di Marte e della sua VERA Storia (Geologica e – probabilmente – Biologica).
E’ dalla loro analisi che, un giorno (e magari neppure troppo lontano…) si potrebbe giungere ad afferrare un “frammento” di Verità.
Già, ma questa eventualità è, lo sapete, un’eventualità assolutamente da aborrire e da evitare.
Con rigore.

L’importante, oggi, è correre e blaterare (per poi, magari, tornare indietro – con calma e con la coda fra le gambine, quando le acque ed i tempi si saranno rasserenati – e poi per ritrattare…).
L’importante, oggi, è lo SCOOP: la notizia BOMBA (fa nulla se poi è una bufalaccia infame!!!…).
L’importante, oggi, è SOPRATTUTTO NON PENSARE e NON FAR PENSARE (perché “…il pensiero fa paura e dà fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce…” – diceva Lucio Dalla negli Anni ’70…).
L’importante, oggi, è INTRATTENERE e, nel farlo, bisogna essere pure capaci di DISTRARRE, di DISTOGLIERE e di CONFONDERE.

Il ridicolo – e pure largamente offensivo dell’Umana Intelligenza – servizio pseudo-informativo e pseudo-divulgativo sulla “Statuetta di Marte” presentato al TG5 la sera del 23 Gennaio 2008, costituisce un esempio spettacolarmente appropriato dell’importanza del mero (e spesso becero) intrattenimento sensazionalista e superficiale, in rapporto ed in contrasto all’assoluta mancanza di senso e di appeal che avrebbe una pacata ed equilibrata diffusione della Cultura Scientifica e del Buon Senso.

L’importante, insomma ed infine, è promuovere a pieno volume la diffusione di scemenze: l’Umanità (rectius: una larga parte di Essa, ma NON tutta per fortuna) se le berrà acriticamente e ci discuterà sopra per qualche tempo – per poi dimenticarle, naturalmente – e comunque accantonando, nel frattempo, tutto il resto.

Accantonando ciò che conta davvero.

Accantonando ciò che potrebbe realmente costituire, se non una “Scoperta Epocale”, quanto meno un “tassello” essenziale per giungere a quella “Scoperta”….

E noi?

Noi siamo ancora qui (stupefatti – ed affranti – più che mai), non solo a domandarci perché si prosegue a blaterare del “Nulla travestito da Qualcosa”, ma anche a cercare di ricondurre – in un’opera, temiamo, ormai quasi del tutto vana – il (sempre più offeso, bistrattato e dimenticato) “Buon Senso” al ruolo che gli dovrebbe istituzionalmente competere.

Il ruolo di Guida della Riflessione (prima) e dell’Azione – magari… – (poi).

E per chiudere, quale sarà mai la morale di tutta questa infame cialtronata? Ma Signori, essa è ovvia e lampante, ed è proprio davanti a tutti: in un Mondo di Grulli, il Cover-Up (a qualsiasi livello e su qualsiasi tema), di fatto, non serve!…Basta lasciar lavorare i media.

Il resto, grazie alla grande Cultura (!) che da tempo permea ogni tessuto sociale (in Italia e nel Mondo), “procederà tranquillamente ed in automatico“.

Pensateci sopra…

packman.jpg

Pagina successiva »

Powered by Neo-Web.it