Cronache Marziane – di Paolo C. Fienga & Lunar Explorer Italia
Cydonia è stata “uccisa” – almeno a parere dell’ESA e di qualche altro “Divulgatore” (e Scienziato) Italiano e non – ma, alla prova dei fatti, Cydonia è ancora viva.
Anzi: è più viva che mai!
E così, parafrasando una vecchia (ma sempre bella) canzone di Francesco De Gregori, vorremmo realizzare una piccola digressione su Marte ed i suoi spettacolari e, sovente, enigmatici rilievi, iniziando a parlare di quella che, in fondo da più di vent’anni, è stata definita come la “Leggenda di Cydonia”.
Innanzitutto dobbiamo chiarire che il “Caso di Cydonia” (e che ESA, NASA, CICAP & Compagnia Bella ci perdonino…) non è chiuso e non lo sarà mai finchè qualcuno – possibilmente senza fare dell’ulteriore Cover-up – non andrà a vedere in loco e “di persona” che cosa c’è realmente dietro le supposizioni del Prof. Hoagland e di tanti altri Ricercatori che, come lui, hanno fatto e fanno dell’Eso-archeologia la loro professione e, con essa, la propria fortuna.
Nulla di male, ci mancherebbe, ma quello che bisogna sottolineare, ancora una volta, è l’incredibile eco mediatica che viene data ogni qual volta si parla della “Faccia di Cydonia” (presumiamo per ragioni non solo, ma anche, pesantemente disinformative o magari anche legate a delle pure logiche commerciali) mentre del fatto che su Marte ci sìano – e facciamo solo tre esempi, secondo noi, eclatanti – laghi e torrenti ghiacciati (nella Regione di Vastitas Borealis), cascate di pseudo-polveri (nelle Regioni Sud Polari) ed un quantitativo impressionante di rilievi anomali (ad esempio nelle Regioni di Aram Chaos e di Thaumasia) nessuno o quasi nessuno si interessa.
Perchè? Beh, la risposta ci pare piuttosto ovvia: perchè sin quando si parla di “Civiltà Perdute”, di “connessioni Terra/Marte”, di “facce e di piramidi” e di non so quante altre storie, storielle e leggende vere e proprie, subito scatta la curiosità senza frontiere e, con essa, la molla “business” (il “Business dei Chiaro-Scuri“, come dice qualcuno…), mentre, quando si parla di Marte un pò più tecnicamente (e quindi “noiosamente”…), facendo riferimento alla sua storia geologica, alla sua meteorologia attuale e pregressa nonché, più in generale, a tutto quanto può essere investigato non solo facendo pure speculazioni, ma anche eseguendo qualche pregnante analisi di dati (probabilmente molto importanti, ma di certo meno interessanti e suggestivi, per il grande pubblico, di quelli messi a supporto delle teorizzazioni sulle Antiche Civiltà Marziane), cala una specie di coltre di silenzio e, soprattutto, di diffuso disinteresse.
Vedete, noi, come Gruppo di Ricerca “Lunar Explorer Italia” e come Ricercatori Professionisti, non abbiamo assolutamente nulla contro Cydonia ed i suoi “Monumenti”, veri o falsi, naturali o artificiali che sìano, anzi: l’unica speranza per arrivare, effettivamente, a rilanciare la Corsa allo Spazio risiede, molto probabilmente, nel mantenere “alto” l’interesse, a tutti i livelli.
Se, quindi, per ritornare sulla Luna e poi per andare su Marte dobbiamo anche usare (ed abusare) le Leggende Lunari (tipo il Moon-Hoax) e quelle Marziane (Cydonia su tutte), allora va bene.
Non diciamo che condividiamo la “strategia” ma, se non altro, possiamo comprenderla.
Ma le cose, come ovvio, non stanno proprio così e, quindi, quello che a noi dispiace (soprattutto) è che si vada avanti a speculare sui chiaro/scuri mentre non si dice nulla – o quasi – su alcuni dati ed informazioni ATTUALI ed INCREDIBILI i/le quali potrebbero significare una TOTALE RISCRITTURA DELLA STORIA DI MARTE, PASSATA E PRESENTE.
Ad esempio: le tracce di possibile acqua allo stato liquido su Marte non sono state scoperte solo un paio di settimane fa (andate a guardare la Main Page Malin Space Science System relativa alla Missione Mars Global Surveyor e le ultime immagini ed informazioni sui cosiddetti Martian “Gullies” per capire a che cosa ci stiamo riferendo): se ne parla da anni ed anni (diciamo almeno 15?!?) ed alcune evidenze erano state già da tempo individuate da svariati Ricercatori Indipendenti (scoperte passate totalmente sotto silenzio e senza supporto mediatico poichè, presumiamo, non chiamavano in causa dei manufatti, ma solo degli eventi fisici…).
Eppure è così: molto probabilmente anche oggi (ora, adesso) c’è, da qualche parte, dell’acqua che scorre sulla superficie di Marte.
Forse non sempre e non durante l’intero Anno Marziano ma, comunque, di tanto in tanto accade.
Ora, scusate, ma a noi questa notizia sembra molto più importante ed impressionante della solita solfa sulla Faccia di Cydonia e sulla D&M Pyramid eppure…Eppure la questione è passata via, di sfuggita, sui giornali come sui Forum creati da Appassionati e Curiosi per parlare dello Spazio e dei suoi Enigmi.
La questione dell’acqua di Marte è passata via rapida e trasparente, proprio come…acqua.
Come mai?
Ora, una “mezza idea” del perchè si preferisce parlare e continuare a parlare delle presunte costruzioni Marziane piuttosto che dei ruscelli e/o dei laghi di Marte noi pensiamo di averla ed essa, a ben guardare, trova diverse forme ed espressioni a seconda del contesto al quale ci si vuole riferire.
Ma facciamo un esempio: gli Scrittori che si occupano di Esoarcheologia (e cioè, se abbiamo capito bene, la NeoScienza che studia ed interpreta i – presunti – reperti archeologici situati su mondi diversi dalla Terra) preferiscono parlare di Cydonia e dintorni perchè è proprio su Cydonia e dintorni (e sulle strutture similari, dovunque esse si trovino) che si costruiscono libri e conferenze di impatto e vendibilità immediata.
Molti Appassionati di Spazio, invece, si concentrano su queste pseudo-costruzioni perchè esse costituiscono non solo un argomento suggestivo, ma anche una materia “totally open” (nel senso che ognuno può dire quello che vuole e, in assenza di Verità, ogni ipotesi, dalla più credibile alla più assurda, resta comunque una ipotesi che, al momento, poiché non può essere definitivamente scartata, rimane comunque “in piedi”).
Per quanto attiene NASA ed ESA, il loro tendenziale non rispondere (nè in generale, nè ovviamente in dettaglio) su tematiche scabrose (quali, appunto, i probabili torrenti ed i laghi marziani – e non dimentichiamoci neppure i torrenti ed i laghi di Titano…) al quale fa riscontro un loro sporadico, ma apparentemente effettivo, interesse verso Cydonia e dintorni lo si può interpretare in almeno due modi: uno, se si crede ai “complotti”, perchè è meglio dirottare l’Opinione Pubblica sulle questioni insostanziabili (tipo Cydonia, appunto) piuttosto che sui veri Hot-Spots di Marte & altrove; due, se invece vogliamo essere ultra-razionali e non complottisti, perchè ESA e NASA, di quando in quando, si stancano di ricevere centinaia di migliaia di lettere, e-mail, richieste di immagini etc. ogni mese su Cydonia e allora, motu proprio, si attivano e mostrano qualcosa al Grande Pubblico (tanto per dire: “Toh: tenete, guardate e lasciateci in pace!”).
Ma c’è dell’altro.
Molti Ricercatori (tra cui il Gruppo Lunar Explorer Italia) si stanno interrogando sul motivo per cui su Marte si stìano rivelando sempre più di frequente delle aree/regioni le quali mostrano un’apparenza “simil-terrestre”.
Ecco, questa è realmente una domanda davvero intrigante: come mai?
Ebbene, per tentare di rispondere a questo quesito (alquanto) imbarazzante, occorre, a nostro parere, rifarsi anche ad una interessantissima e, per ora, abbastanza sconosciuta Teoria (che sosteniamo anche noi, attraverso le nostre specifiche ricerche) che vede il Riscaldamento Globale non solo (e non tanto) come un fenomeno propriamente terrestre (e legato ad una situazione di diffuso inquinamento atmosferico il quale avrebbe prodotto e starebbe costantemente producendo effetti nefasti “a cascata”) quanto, piuttosto, come un fenomeno REALMENTE GLOBALE, e cioè riferito all’intero Sistema Solare.
Un fenomeno che, agendo da Venere alla Terra (escludiamo Mercurio per evidenti motivi) e da noi a Marte e sino ai Pianeti Esterni (ed alle loro lune), starebbe provocando modifiche sostanziali ai sistemi (e qualcuno di noi già dice eco-sistemi) di tutti questi mondi.
Modifiche che, nel caso di Marte, si stanno/starebbero esprimendo in un massiccio effetto-serra, in un evidente ritrarsi dei ghiacci polari ed in un conseguente inspessirsi dell’atmosfera del Pianeta la quale, diventando sempre più densa, stabile e protettiva, si dimostrerebbe – in un lasso di tempo che si pensa non sarà particolarmente lungo: diciamo un secolo o poco più – anche sufficientemente idonea (in primis) a trattenere il calore in arrivo dal Sole.
Con tutto quanto segue, come ovvio…
Noi, in quanto Ricercatori “non di confine”, siamo (anzi: dobbiamo essere) “scettici” per Natura, ma questo scetticismo non vogliamo che sia sinonimo di ottusità.
Noi, infatti, cerchiamo comunque di essere aperti nel considerare elementi ed approcci nuovi nella spiegazione di fenomeni per i quali la Scienza Positiva Attuale e Consolidata appare (ci appare) balbettante, inadeguata o, comunque, non totalmente convincente.
Nel nostro lavoro, talvolta, questo atteggiamento viene visto come un elemento indice di “non competenza”; altre volte come “eccesso di fantasia”.
Noi, onestamente, crediamo che la competenza in sé (maggiore o minore che sia) esprima la base fondamentale per afferrare gli elementi essenziali di una qualsiasi Materia; che poi la “fantasia” abbia un qualche ruolo ed un qualche peso nello studio e nella ricerca, certo noi non lo nascondiamo, anzi…
Ma, più che “fantasia”, ci piace parlare di capacità di immaginare muovendoci oltre le logiche consolidate (in America dicono “To think outside the Box”) e di attitudine ad impiegare, svolgendo l’attività di analisi dei dati, non solo la Logica Deduttiva ma anche quella Induttiva”.
Parole, ovviamente.
La Verità, ad oggi, come dice Paolo Cortesi (un intellettuale che stimiamo moltissimo) è che le Regole della Scienza (e quindi, diciamo noi, la Scienza in sè) “sono fatte – oggi – da individui che si sono costruiti il loro nido su cattedre universitarie“.
Un nido che trova la sua stabilità nell’atteggiamento di coloro che lo occupano; un atteggiamento che vuole/deve essere sempre ed aprioristicamente reazionario e volto a mantenere lo status-quo intellettuale (e cioè non solo l’ignoranza, ma anche la falsa o incompleta conoscenza – che è anche peggio) a tutti i livelli.
A questo punto ci vengono in mente, quali espressioni visibili di simili atteggiamenti, svariate Istituzioni para/pseudo scientifiche assieme a svariati “mostri sacri” della Scienza Conservatrice Italiana (sigh…) ma, dato che non siamo a caccia di querele, diciamo che è meglio lasciar stare e non fare nomi e cognomi.
***
Che fare, dunque, per studiare e “rivelare” Marte in maniera un po’ più ampia, razionale e completa (e rimanendo sempre interessanti)?
La nostra risposta, come Ricercatori, non può che essere una: se è vero (come noi vogliamo pensare che sia) che lo scopo ultimo della Scienza è nel (tentare, almeno) di scoprire la “Verità” (o una sua parte), noi abbiamo deciso di mostrare al Popolo degli Appassionati qualche aspetto meno noto, ma certo non meno affascinante, di Marte.
Aspetti, il che vuol dire immagini, frames.
Immagini di deserti e di ghiacciai, di catene montuose e di pianure; di rilievi estremamente anomali e difficilmente spiegabili facendo un solo ed esclusivo ricorso a fenomeni geologici e meteorologici; immagini di laghi (ghiacciati?!? Forse si e forse no…), di cascate, di crepacci sul cui fondo (forse) scorre ancora qualcosa; immagini di geysers, di (pseudo) vegetazione e di altri rilievi meno conosciuti (come gli “Over Tunnels”).
Immagini che sono tutte indicative di un Marte ESTREMAMENTE VIVO E VITALE e, nel contempo, ESTREMAMENTE AFFASCINANTE, nonostante il permanere, su di esse e sui temi che esse sollevano, di un costante (e sempre più inquietante) silenzio/disinteresse dei media.
Che altro aggiungere?
Un ultimo “perché”: perché “mostrare” tutto questo, adesso?
Perché, a nostro avviso, Marte è un Mondo che, per essere davvero compreso ed apprezzato realmente da tutti (e cioè Scienziati, Ricercatori, Appassionati e semplici Curiosi), oggi ed anche – e soprattutto – un domani, in chiave futura, deve essere studiato ed esaminato nella sua globalità ed interezza.
Marte è un Mondo “vivo”, a nostro parere, e quindi va trattato, analizzato e studiato come ed in quanto tale.
Marte non è un oggetto, un qualcosa di “sezionabile”, da “fare a pezzi” e quindi da rimettere insieme, come un corpo in attesa di autopsia…
Marte è un Mondo “vivo”, completo e, per ora, quiescente, che ci invita ad avvicinarci ed a capire ciò che Esso è stato, è e sarà, nella sua piena complessità.
Il che vuol pure dire, in altre parole, che Marte non è “solo” Cydonia (e dintorni)…
Grazie e…Buon viaggio!